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Arance rosse: la termoterapia previene i danni del trattamento a freddo

Le applicazioni della termoterapia (vedi anche articolo correlato) sono molto interessanti per il settore agrumicolo, specialmente per quello dell'arancia rossa siciliana. Una delle problematiche alle quali questa preziosa e delicata arancia è soggetta in caso di esportazione su lunghe distanze, sono i danni dovuti al trattamento di quarantena a regime di freddo richiesto per prevenire problematiche fitosanitarie come la mosca mediterranea.

Recenti studi mettono in luce come si possano prevenire tali danni mediante l'applicazione al prodotto di un preventivo trattamento di termoterapia. Prove sperimentali sono state infatti condotte in tal senso da un team di ricercatori italiani del CNR-ISPA.


Laboratori

Nell'arco di due stagioni produttive, le arance rosse di varietà Tarocco, Moro, Sanguinello e Doppio sanguigno sono state sottoposte a due diversi trattamenti preventivi: immersione di acqua calda (HWD) per tre minuti - alla temperatura di 50 gradi - e riscaldamento mediante aria calda (HAT) alla temperatura di 37 gradi centigradi per 48 ore, prima di essere soggette al trattamento di quarantena a freddo.


Vasca per le prove sperimentali per i trattamenti a temperatura controllata

Tale trattamento, imposto ad esempio da paesi importatori come il Giappone, prevede l’esposizione dei frutti a basse temperature (10-14 giorni a 0-2 °C). Purtroppo certe cultivar di agrumi, come le arance sanguigne, sono sensibili al freddo e le condizioni di quarantena possono causare danni da freddo e rendere i frutti più sensibili ai marciumi, specialmente durante il post-quarantena quando vengono esposti a temperatura ambiente per la commercializzazione.

Gli agrumi più sensibili ai danni da trattamento a freddo sono le arance Tarocco e Moro. La termoterapia preventiva, sia nella variante HDW che in quella HAT si è dimostrata efficace nel ridurre tali danni in tutte le cultivars di arancia rossa, ma con differenti impatti sugli aspetti esterni e interni dei frutti.


Frutti trattati, da sottoporre a conservazione

L'immersione di acqua calda a 50 gradi (HWD) non ha compromesso aspetti quali consistenza della polpa, profumo, sapore o caratteristiche organolettiche e neppure ha intaccato la qualità interna dei frutti e contenuto di vitamina C.

Diversamente, il trattamento ad aria calda (HAT) ha causato una significativa perdita di consistenza dei frutti, compromettendone anche le caratteristiche interne, qualitative e organolettiche. Dalla ricerca emerge pertanto che la termoterapia ad immersione si qualifica come quella più interessante dal punto di vista commerciale, nel minimizzare i danni da trattamento a freddo.


Celle per la conservazione dei prodotti ortofrutticoli

Da: Mario Schirra, Maurizio Mulas, Angela Fadda, Emanuele Cauli, "Cold quarantine responses of blood oranges to postharvest hot water and hot air treatments", Postharvest Biology and Technology 31 (2004), pp. 191–200

Per maggiori informazioni:
Dott. Mario Schirra
C.N.R. Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari - Sassari
Località Palloni Nuraxinieddu
09170 Oristano - Italy
Tel +39 0783 33224
Fax +39 0783 33959
E-mail: mario.schirra@ispa.cnr.it