GlobalGAP: il Consorzio VOG rappresenta il 67% della aziende certificate in Italia

In Italia due aziende agricole su tre certificate GLOBALG.A.P. fanno parte del VOG: il Consorzio della mela Marlene® è infatti il più ‘blasonato’ della penisola per numero di produttori aderenti ai criteri di adempimento del celebre standard nato dieci anni fa su iniziativa dell’Euro Retailer Produce Working Group, l’associazione che riunisce i principali Retailer d’Europa.

Numeri alla mano il VOG, con 4.664 soci produttori certificati, rappresenta il 67% del totale delle aziende che in Italia (7.000 in tutto secondo i dati diffusi a gennaio 2007 dal C.S.O.) hanno scelto di adottare le ‘buone pratiche agricole’ previste dal regolamento e che, grazie al loro impegno, hanno ottenuto questa importante attestazione, emessa da un ente di certificazione terzo.

Georg Warasin, Responsabile Controllo Qualità del Consorzio VOG e Gerhard Dichgans, Direttore del Consorzio VOG.

Le cifre rese note a fine novembre dai Responsabili Qualità del Consorzio confermano che in Alto Adige sono 9.800 gli ettari coltivati dai soci del VOG secondo i dettami dello standard, corrispondenti a 550.000 tonnellate di prodotto certificato GlobalGAP, pari al 92% del totale del VOG. Un numero che ben sottolinea il grande lavoro dei coltivatori per il conseguimento di elevati parametri qualitativi nella produzione dei loro frutti.

Il processo di adeguamento da parte dei soci del Consorzio ha avuto inizio nel 2003: l’ente di certificazione che in questi anni hanno verificato il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare nei frutteti delle aziende agricole del VOG è stata la LATU Sistemas Quality Austria (LSQA).

La certificazione GlobalGAP
Questa certificazione - evoluzione di EurepGAP - è lo standard creato dieci anni fa da Eurep - Euro Retailer Produce Working Group, l’organizzazione che riunisce alcune tra le più importanti catene distributive europee. Lo scopo del protocollo è rispondere alle crescenti esigenze di sicurezza alimentare e di rispetto dell'ambiente provenienti da consumatori e commercianti, identificando i parametri utili alla definizione e attuazione delle ‘buone pratiche agricole’ da parte dei produttori.

Gli elementi chiave dello standard per il settore ortofrutticolo sono:
* rintracciabilità di prodotto
* sicurezza lungo la filiera (fitofarmaci impiegati, tecniche di irrigazione, protezione delle colture, modalità di raccolta e trattamenti postraccolta)
* rispetto ambientale (storia e gestione dei siti, gestione del terreno e dei rifiuti)
* tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori
* controllo della gestione aziendale.