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Russia: il settore ortofrutticolo responsabile dell′inflazione

Roma - L'Istituto centrale di statistica russo (Rosstat) ha reso note le cifre ufficiali riguardanti l'inflazione del paese relative a giugno. Secondo questi dati, i prezzi al consumo sono aumentati dell'1%, quindi a un livello tre volte superiore rispetto all'inflazione registrata a giugno 2006 (+0,3%). In sei provincie russe, l'inflazione ha registrato un balzo in alto di oltre il 3%.

Nei primi cinque mesi del 2007, l'inflazione in Russia è salita complessivamente a +5,7% e ci si attende un dato complessivo a fine anno pari al 7-8%. La produzione di frutta e verdura è ritenuta la principale voce responsabile per questo aumento dei prezzi. Le verdure sono rincarate in media del 22,3%. I prezzi per il cavolo bianco sono cresciuti del 35,3% e quelli delle carote sono più cari del 30,5%. Soltanto l'aglio ha registrato un calo dei prezzi (-2,5%).

Per la frutta, il rincaro medio è stato del 2,7%, ma alcune varietà hanno registrato aumenti ben più consistenti: ad esempio le mele sono salite del 5,9% e anche l'uva è aumentata del 4% rispetto al 2006.

Gli economisti osservano comunque che la situazione inflattiva in Russia non è da considerarsi catastrofica ed è spesso dovuta anche alla legislazione del paese; per esempio i cavoli sono aumentati molto nel corso dell'ultimo mese, anche in considerazione di una normativa che ne limita le importazioni.Se i livelli dei prezzi riusciranno a stabilizzarsi un po', forse l'inflazione annua riuscirà a non superare la soglia dell'8%.