"Quest'anno - ha detto Maldini - siamo partiti in anticipo con la frutta estiva e, malgrado una situazione di assenza di sovrapproduzione che ci aveva fatto ben sperare sul fronte dei prezzi, c'è stato invece un certo rallentamento della domanda, anche a causa di un clima ancora freddo nei paesi del nord Europa. Ciò ha messo i prezzi sotto pressione per un po'. Tuttavia, sono 2-3 giorni che stiamo avendo segnali diversi e più positivi. L'arrivo sul mercato del prodotto spagnolo, infatti, è stato abbastanza deludente, con frutta di calibro medio/piccolo, che ha risentito delle condizioni climatiche sfavorevoli in quel paese. Ora perciò stiamo riuscendo a spuntare prezzi migliori e possiamo sperare in un recupero."
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Il mercato di riferimento per Orogel Fresco è prevalentemente quello italiano, con un peso delle esportazioni pari a circa un 33-34%: "Finora il mercato italiano - afferma Maldini - ci ha dato più soddisfazione rispetto al mercato estero. Le destinazioni principali sui mercati esteri sono quelle tradizionali, come Germania, UK e Austria. Stiamo però valutando la possibilità di esportare una quota di produzione verso i paesi terzi, in un'ottica di migliore gestione del rapporto tra produzione e domanda.
Nel fresco, infatti - spiega Maldini - non funziona come nel surgelato, dove una programmazione è sempre possibile. Incrociare produzione e domanda nel fresco è molto più difficile, le variabili in gioco sono molte e tutte fluide e mutevoli in tempi rapidi, per non parlare poi della deperibilità di questo tipo di prodotti. Le possibili soluzioni possono essere: una politica di ritiro dal mercato del prodotto in eccedenza oppure un'apertura verso i paesi terzi. Noi preferiamo puntare a questo obiettivo, anche in considerazione di un aspetto etico, legato al fatto che è veramente un delitto distruggere beni alimentari. Per la lotta alla fame nel mondo c'è chi ha proposto di utilizzare le biotecnologie, i prodotti OGM ad alta resa. Ma in realtà se pensiamo a quante eccedenze di ortofrutticoli vanno distrutte ogni anno, ci rendiamo conto che la soluzione al problema della fame è molto più a portata di mano."
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La grande distribuzione, nella frequente applicazione di logiche di omologazione, sembra essere più d'ostacolo che di sostegno all'industria ortofrutticola. Maldini sottolinea: "Qualche anno fa, per esempio, se dovevamo produrre per la grande distribuzione pensavamo solo a parametri come il colore o il calibro della frutta, cose che poi si sono dimostrate controproducenti. L'unica cosa che conta, infatti, è il sapore della frutta e le sue proprietà organolettiche: quando la massaia torna a casa e il bambino le rifiuta la frutta perché è insipida abbiamo fatto un danno a noi e a tutto il settore. I consumi vanno incentivati attraverso il gusto. L'aspetto esteriore di un frutto viene solo dopo."
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Per quanto riguarda la politica di Orogel Fresco come O.P., cioè come organizzazione di produttori, Maldini spiega: "La nostra strategia è quella di contenere i costi e di incentivare chi investe. L'anello del produttore è certamente il più debole di tutta la filiera, ma non per questo meno capace. Perciò tendiamo a remunerare il più possibile il suo lavoro, senza tuttavia perdere di vista il fatto che dobbiamo muoverci su un mercato aperto ed estremamente competitivo. Comunque, se dobbiamo fare un confronto tra il calo delle superfici produttive all'interno di Orogel con quanto accade nella nostra regione Emilia-Romagna, il dato che emerge è che, mentre noi subiamo un calo fisiologico del 2-3% annuo, a livello regionale il calo è assai più significativo, nell'ordine del 7-8%."
Giuseppe Maldini è stato da poco nominato consigliere anche nelconsiglio di amministrazione dell'Unaproa, l'Unione Nazionale delleOrganizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di frutta inguscio.
Orogel Fresco Soc. Coop Agricola
Organizzazione di Produttori Ortofrutticoli
Sede Legale e Amministrativa
Via Dismano, 2785
47020 Pievesestina
Tel.: +39 0547 651811
Fax: +39 0547 651800
Giuseppe Maldini - Presidente
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