
Questi frutti - così come ananas, rambutan, litchi e longan - erano stati esclusi dalle importazioni per il timore che potessero essere vettori di insetti dannosi, ma ora saranno introdotti solo se preventivamente fumigati per sterilizzarli. Il Canada, che ha un clima troppo freddo per la diffusione di insetti tropicali, già importava prodotti dalla Thailandia.
La nuova disposizione, pubblicata lo scorso mercoledi, entrerà in vigore a partire dal 23 luglio. Servirà però più tempo per approvare le procedure di fumigazione e di confezionamento. I primi carichi dovrebbero arrivare a settembre, ha dichiarato Rapibhat Chandarasrivongs, consigliere per il ministero dell'agricoltura presso l'ambasciata tailandese a Washington.
La Thailandia è il maggior produttore al mondo di frutta esotica, inclusi ananas, rambutan e mangosteen. Quest'ultimo è anche chiamato 'regina dei frutti tropicali'. Ha una buccia grossa e purpurea, ma all'interno si trova il frutto: bianco, leggermente rosato, e diviso dalla natura in piccoli spicchi; il gusto è delicato, rinfrescante e piacevolmente agrodolce.
I carichi saranno inviati dalla Thailandia via aerea, per mantenere la freschezza del prodotto: dunque sarà decisivo vedere quanto il consumatore americano sarà disposto a spendere per questi frutti, considerati gli elevati costi del trasporto. Il gusto leggendario del mangosteen, virtualmente introvabile come frutta fresca negli States, dovrebbe comunque renderlo estremamente interessante, malgrado il prezzo.
Bisognerà anche vedere se la fumigazione dei frutti non comporterà perdite di qualità. Per quanto riguarda le tracce di pesticida dovute a questo trattamento, alcuni le considerano dannose per la salute, malgrado la Food and Drug Administration e l'Organizzazione Mondiale della Sanità abbiano dichiarato questo trattamento sicuro e senza rischi.
Finora, l'unica frutta esotica importata dalla Thailandia era il durian, dallo sgradevolissimo odore ma dal gusto sublime.
Fonte: Nytimes.com