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Stefano Predieri, ricercatore dell'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Bologna spiega: "Il Portogallo è l'unico produttore al mondo di questa cultivar. Recentemente abbiamo avuto occasione di incontrare i colleghi portoghesi, conoscere la pera Rocha e gettare le basi per prossime collaborazioni nel campo dello sviluppo qualitativo delle produzioni locali tipiche."
Da anni i ricercatori del Cnr si occupano della qualità delle pere italiane, in particolare per quel che riguarda gli aspetti sensoriali e gli aromi e adesso tale know-how verrà messo a disposizione dei coltivatori e dei colleghi portoghesi. "Conduciamo annualmente interviste sensoriali sui consumatori per valutare l’accettabilità, il gradimento e le possibilità di introduzione di nuove cultivar - precisa Stefano Predieri. - Quella dell’analisi sensoriale è una disciplina scientifica che sta conquistando ampi spazi per la capacità di descriverne le caratteristiche organolettiche, studiandone le correlazioni con le analisi chimico-fisiche, il tutto rivisitato sotto l’aspetto di marketing.
Dunque, tale sistema potrà essere utile a un comparto in ampliamento come quello della frutticoltura portoghese. L'esame, infatti, diventa un utile alleato nella previsione e nella programmazione nelle filiere produttive, dalla scelta della cultivar, ai tempi e modi della raccolta e della commercializzazione."
Nel maggio di quest’anno si è tenuto in Portogallo, a Peniche, il X Convegno Mondiale ISHS sulla coltura del pero (clicca qui).
Fonte: Almanacco della Scienza
Qui di seguito, alcune immagini fotografiche (si ringrazia per la gentile collaborazione il dott. Stefano Predieri)
Un pereto
Un impianto di pere
Una cassetta di pere Rocha