La mutazione genetica - recentemente isolata dai genetisti della Cornell University e di cui è stata pubblicata notizia a dicembre sul periodico scientifico "The Plant Cell" - consente ai vegetali di trattenere maggiori quantità di beta-carotene, da cui il colore arancione. I vegetali privi della mutazione genetica di solito sintetizzano il beta-carotene, mentre nelle piante mutanti questa funzione è parzialmente limitata.
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Un maggiore livello di beta-carotene significa, dal punto di vista nutrizionale, un maggior apporto di vitamina A. Questa vitamina solitamente scarseggia presso le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, con gravi conseguenze sulla salute, tra cui danni al sistema immunitario e cecità infantile. Aver individuato il gene responsabile della "ritenzione" di beta-carotene nei vegetali potrebbe offrire un contributo decisivo per l'alimentazione delle popolazioni più svantaggiate.
Altri ricercatori hanno già creato il "riso d'oro", mentre ricercatori ricercatori italiani dell'ENEA stanno sviluppando la "patata d'oro", caratterizzata appunto da elevati contenuti di beta-carotene (vedi articolo correlato).
Il cavolfiore arancione venne scoperto per la prima volta in un campo di cavolfiori bianchi in Canada circa 30 anni fa.
Fonte: Biologynews.net