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La ricerca sui pescheti in Florida punta alla coltivazione ad alta densità

Lo Stone Fruit Field Day presso la Plant Science Research and Education Unit della UF/IFAS rappresenta un ponte tra la ricerca scientifica e le innovazioni pratiche nell'industria della pesca in Florida. Guidato dal dott. Ali Sarkhosh e dal dott. José Chaparro, l'evento continua ad adattarsi e progredire.

Sarkhosh, entrato a far parte dell'Università della Florida quasi otto anni fa, ha orientato il suo lavoro verso la diversificazione della produzione frutticola dello Stato, in risposta alle difficoltà che affliggono il settore agrumicolo a causa del citrus greening (una grave malattia degli agrumi). In collaborazione con José Chaparro, ha studiato l'introduzione del pesco come coltura di transizione per i produttori agrumicoli. Pur richiedendo una gestione precisa, il pesco può rappresentare una via verso la redditività, offrendo potenziali ritorni economici superiori rispetto a colture destinate alla produzione di succo.

Uno degli argomenti centrali dell'edizione di quest'anno è stato il sistema di impianto ad alta densità per i pescheti. L'obiettivo è ottimizzare l'efficienza e ridurre la manodopera, integrando meccanizzazione e gestione di precisione. "Questa prova sull'alta densità rappresenta uno dei pochi studi di questo tipo condotti nel sud-est degli Stati Uniti", ha affermato Jonathan Clavijo Herrera, ricercatore post-dottorato dell'Horticultural Sciences Department. Clavijo Herrera ha sottolineato come la meccanizzazione semplifichi pratiche fondamentali come la potatura e migliori la penetrazione della luce nella chioma, oltre alla copertura dei trattamenti fitosanitari. La minore distanza tra gli alberi consente inoltre di calibrare meglio gli input e valutare le prestazioni delle varietà sotto pressione produttiva.

Il diradamento dei frutti permette di concentrare l'energia dell'albero su un numero minore di pesche, favorendo una pezzatura maggiore e uniforme, in linea con gli standard richiesti dal mercato e dai consumatori. Il diradamento è cruciale per soddisfare le esigenze commerciali, dato che i rivenditori preferiscono frutti con un diametro minimo di 2¼ pollici (circa 5,7 cm). Lasciare troppi frutti sull'albero comporta una competizione per le risorse, a scapito della qualità. Il programma sulle drupacee dell'Università della Florida, oltre ad assistere i produttori commerciali, sviluppa varietà adatte anche ai coltivatori hobbisti e alle piccole aziende agricole, puntando su gusto, resistenza alle malattie e adattabilità alle ore di freddo.

Il clima della Florida rappresenta sia un'opportunità che una sfida per la produzione di drupacee. Il programma di miglioramento genetico della UF, attivo da oltre 60 anni, seleziona varietà di pesche e susine adatte alle particolari condizioni climatiche dello Stato, tenendo conto di clima e stagionalità. Le varietà a basso fabbisogno in freddo, sviluppate per affrontare gli inverni miti della Florida, garantiscono una produzione costante. Per competere sul mercato, la raccolta in Florida punta al periodo da metà marzo a metà maggio, anticipando i volumi provenienti da mercati più grandi come Georgia, Carolina del Sud e California.

La ricerca si estende anche oltre il frutto, concentrandosi sullo sviluppo di portainnesti capaci di affrontare problematiche locali come la variabilità delle ore di freddo e la presenza di nematodi galligeni. L'allineamento tra genetica vegetale e condizioni climatiche, insieme all'affinamento delle pratiche di gestione del frutteto, è essenziale. Sarkhosh ha dichiarato: "Queste colture rappresentano alternative redditizie per il mercato del fresco. La qualità del frutto è la chiave".

Fonte: UF Blog