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Focus sul mercato mondiale dell'aglio

Il mercato globale dell'aglio è attualmente caratterizzato da raccolti abbondanti, flussi commerciali mutevoli e pressione sui prezzi. Dall'Europa all'Asia e alle Americhe, i produttori stanno sperimentando raccolti di qualità, la concorrenza delle esportazioni cinesi e le sfide logistiche e normative.

In Italia si registrano ottimi risultati di inizio stagione sia in termini di qualità che di resa, ma i prezzi rimangono incerti a causa della concorrenza cinese e degli sviluppi del mercato. La Spagna riferisce di una buona qualità del prodotto, ma deve fare i conti con un rallentamento delle vendite nell'Unione europea, a causa dell'inondazione del mercato da parte dell'aglio cinese a basso prezzo, con un impatto sulle esportazioni. I Paesi Bassi prevedono un passaggio anticipato all'aglio cinese per via della riduzione delle licenze di importazione e della disponibilità limitata della Spagna. La Germania ha iniziato la raccolta di aglio fresco a metà maggio con buoni volumi e prezzi stabili, mentre la produzione interna continua a crescere d'importanza. La Francia è entrata nella nuova stagione di raccolta con aglio di buona qualità, anche se i volumi leggermente ridotti e la forte concorrenza delle importazioni cinesi ed egiziane stanno pesando sui prezzi. L'Austria riferisce che l'aglio cinese ha il prezzo più basso all'ingrosso, mentre l'aglio italiano e quello nazionale ottengono prezzi al dettaglio superiori.

Il Nord America vede forti raccolti dall'Egitto e dalla Cina, mentre il Messico è il principale fornitore degli Stati Uniti; i dazi e le questioni economiche continuano a influenzare il commercio. Il Messico mantiene il suo ruolo di leader nella fornitura di aglio, ma deve importare durante i periodi di scarsa produzione, aprendo le porte ai concorrenti. Il Perù è diventato un importante esportatore con varietà ad alta resa, anche se i costi di trasporto e i ritardi incidono sulle prestazioni. Il Cile ha avuto un'ottima stagione con rese di qualità, esportando soprattutto in America Latina e in Europa, ma deve far fronte a continui problemi logistici. L'Argentina ha aumentato la produzione dopo i buoni prezzi dello scorso anno, ma si trova ad affrontare la pressione dei prezzi cinesi e gli ostacoli logistici regionali. La Cina sta entrando nella stagione di picco delle esportazioni con un'offerta abbondante e una qualità eccellente, ma i prezzi bassi e l'aumento delle tariffe di trasporto marittimo stanno restringendo i margini. L'Egitto ha registrato un inizio tardivo ma con volumi elevati e spicchi di grandi dimensioni, con una forte domanda in Europa, Brasile e Asia nonostante la concorrenza sui prezzi.

© Viola van den Hoven-Katsman | FreshPlaza.it

Italia: il raccolto procede bene nell'incertezza dei prezzi
"Siamo nel pieno della campagna di raccolta dell'aglio, sia in Italia sia in Spagna, e i segnali arrivati finora sono positivi, almeno sul fronte della qualità e della resa". A fare il punto è un operatore del Sud Italia, il quale sottolinea i buoni risultati ottenuti in questa prima fase della stagione. "Le nostre coltivazioni in Campania hanno dato ottimi riscontri sia per l'aglio bianco sia per quello viola precoce. Anche l'aglione, o aglio elefante (Allium ampeloprasum), si è distinto per qualità e calibro. Le varietà più tardive di aglio bianco, provenienti da seme francese, mostrano una produzione soddisfacente sia per quantità sia per qualità. Fondamentale, in questo scenario, è stato il clima, che ha favorito la fase di maturazione e raccolta". I volumi finora commercializzati si stanno rapidamente esaurendo. "Siamo rimasti quasi senza scorte – aggiunge l'operatore – e ora attendiamo le produzioni degli areali del nord Italia, come Rovigo, Piacenza e Ferrara".

Per quanto riguarda i prezzi, la situazione appare delicata e le prossime settimane saranno decisive per capire quale direzione prenderà il mercato. "Le prime quotazioni sono state accettabili, considerando la concorrenza del prodotto egiziano, che quest'anno si presenta di buon calibro e ottima qualità. La produzione è quasi raddoppiata. Attualmente, i magazzini dei grossisti europei sono ancora pieni di aglio viola egiziano, il che sta influenzando l'intero equilibrio commerciale", sottolinea l'operatore. Non meno rilevante è quanto sta accadendo in Cina: ""Se i prezzi cinesi resteranno sotto i 900-1000 dollari per tonnellata (FOB), il rischio è una caduta libera delle quotazioni mondiali". A completare il quadro, ci sono anche le incertezze legate alla politica commerciale degli Stati Uniti.

Un produttore di aglio del nord d'Italia, afferma che nella sua zona (regione Emilia Romagna), la raccolta sta per iniziare. Le prospettive sembrano buone, perché l'andamento meteo non ha causato particolari problemi. Ma solo una volta che sarà stato scavato si potrà dire se l'aglio avrà un buon calibro e sarà di ottima qualità. La Grande distribuzione organizzata sta aspettando con impazienza l'aglio locale in quanto le scorte (della raccolta 2024) sono terminate da oltre 30 giorni. Il produttore fa parte di un Consorzio molto rinomato per cui l'aglio viene pagato bene, attorno a 10-12 euro/kg. I formati più richiesti dalla Gdo sono le reti da 100 e 150 grammi. I coltivatori del Consorzio sono molto soddisfatti, perché hanno già numerose prenotazioni da parte delle catene di supermercati.

Spagna: qualità elevata, ma le vendite nell'Ue sono colpite dalle importazioni cinesi
La raccolta dell'aglio spagnolo è attualmente in pieno corso. In generale le condizioni climatiche sono state favorevoli e hanno portato a una produzione di alta qualità; tuttavia, dal punto di vista commerciale, le vendite sui mercati europei sono rallentate a causa dell'intensa pressione esercitata dall'aglio cinese a basso prezzo. "Attualmente stiamo raccogliendo aglio precoce, sia bianco che viola, con una buona qualità grazie al clima secco e ad alcune brevi ondate di calore - afferma il direttore della più grande associazione spagnola di coltivatori di aglio - Abbiamo avuto problemi solo con alcuni lotti a causa delle piogge persistenti e delle molte giornate nuvolose di marzo, che hanno causato una leggera riduzione dei calibri e, di conseguenza, rese inferiori. Su di essi ha inciso anche il severo divieto di utilizzo di alcune sostanze attive nella lotta ai parassiti", spiega.

Per quanto riguarda l'aglio viola, la varietà più rappresentativa della Spagna per il suo sapore e la sua qualità, è ancora troppo presto per fare una valutazione. La raccolta dovrebbe iniziare circa dieci giorni dopo, tra la fine di giugno e l'inizio di luglio.

Mentre le esportazioni di aglio fresco e lavorato verso gli Stati Uniti rimangono stabili - o addirittura in crescita - le esportazioni verso vari Paesi europei sono rallentate a causa della pressione esercitata dall'aglio cinese. "Gli Stati Uniti sono un mercato in cui l'aglio spagnolo viene acquistato per la sua qualità piuttosto che per il suo prezzo. Inoltre, i dazi più alti applicati all'aglio cinese negli Stati Uniti rispetto ai nostri hanno fatto sì che l'aglio cinese venisse reindirizzato verso altri mercati. La Cina sta attualmente spedendo grandi volumi di scorte di aglio del vecchio raccolto verso l'Ue, dove la tariffa di 1,20 euro/kg al di fuori del contingente annuale in esenzione doganale non impedisce al prodotto di essere redditizio, nonostante i prezzi più bassi. L'afflusso massiccio di aglio vecchio cinese sta perturbando il mercato internazionale e ha un impatto negativo sulle nostre esportazioni, soprattutto nei Paesi più sensibili ai prezzi", conclude il rappresentante.

Paesi Bassi: previsto uno spostamento precoce della domanda verso il prodotto cinese
"La Cina ha raccolto una produzione considerevole di aglio in questa stagione, con buoni volumi, qualità e pezzatura. Le quotazioni dalla Cina sono partite più basse rispetto agli ultimi due anni. Tuttavia, gli importatori hanno ricevuto un numero significativamente inferiore di licenze d'importazione - solo il 78% dell'allocazione abituale, il che dovrebbe portare a una carenza di aglio cinese e a un aumento dei prezzi sul mercato europeo", spiega un importatore.

"In Spagna la superficie totale coltivata ad aglio è diminuita notevolmente. Tuttavia, le rese per ettaro sono state solide, il che significa che la disponibilità complessiva dovrebbe essere all'incirca pari a quella della scorsa stagione. Questo volume, tuttavia, non sarà sufficiente a soddisfare la domanda totale dell'Europa, rendendo indispensabili le importazioni. Dopo due anni di forniture inaffidabili e di qualità inferiore dalla Spagna, molti grandi rivenditori si stanno preparando a passare all'aglio cinese fin dall'inizio della stagione - un passaggio che di solito avviene molto più tardi. Prevedo che i prezzi di inizio stagione saranno leggermente inferiori ai livelli dello scorso anno, ma di certo non sarà un mercato di prezzi bassi".

Germania: in corso la raccolta del prodotto fresco, con qualità e volumi solidi
In Germania la raccolta di aglio fresco è iniziata a metà maggio. Le quantità e la qualità sono state finora soddisfacenti. I prezzi sono attualmente allo stesso livello dell'anno scorso. Molti agricoltori producono aglio come attività secondaria, il che ha portato a un notevole aumento del volume totale del raccolto negli ultimi anni. Tuttavia, l'offerta interna tende a diminuire un po' verso luglio e agosto. La concorrenza dell'aglio fresco olandese è visibilmente diminuita negli ultimi anni, un'altra indicazione del fatto che il prodotto nazionale sta acquistando importanza ed è sempre più apprezzato, conferma un produttore.

Francia: volumi leggermente inferiori all'inizio della stagione
Attualmente è in corso la raccolta di aglio francese e spagnolo. La qualità appare buona per entrambe le origini, anche se i volumi sono leggermente inferiori per la Francia e più significativamente per la Spagna, a causa della riduzione delle semine in entrambi i Paesi. Questa campagna è particolarmente caratterizzata dalla forte concorrenza dell'aglio cinese e soprattutto egiziano sia sul mercato francese che su quello europeo. Inoltre, i prezzi del nuovo raccolto sono più bassi rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Austria: prodotto cinese più economico sul mercato all'ingrosso
Nel commercio all'ingrosso austriaco i prezzi dell'aglio sono stati recentemente compresi tra 4,00 e 4,20 euro al chilogrammo per l'aglio di origine cinese e tra 3,21 euro al chilogrammo per l'aglio spagnolo. I rivenditori hanno venduto anche aglio italiano a 12,80-13,50 euro al chilogrammo e aglio nazionale a partire da 12,95 euro al chilogrammo.

Nord America: i dazi incidono sul flusso commerciale
La stagione 2025/26 sta assistendo a un raccolto molto buono con bulbi di grandi dimensioni e di alta qualità provenienti dall'Egitto e dalla Cina, che hanno entrambi riferito di rese elevate e di un raccolto abbondante. Al contrario, il Nord America ha sperimentato un clima più freddo, che ha portato a dimensioni più piccole e rese più basse, anche se la qualità del Messico è stata buona. La produzione californiana è ancora da definire, ma si prevede un ritardo.

La domanda è attualmente in equilibrio con l'offerta. Mentre l'offerta cinese è in calo a causa delle tariffe doganali, anche la domanda statunitense è lenta a causa delle sfide economiche. La domanda di aglio messicano è particolarmente forte, in quanto il Messico è tradizionalmente il principale fornitore di aglio fresco agli Stati Uniti nei mesi di maggio e giugno. In risposta a questa forte domanda, in parte determinata dai dazi cinesi, anche l'Egitto sta spedendo volumi significativi di aglio verso il Nord America.

I prezzi rimangono stabili. Sebbene i dazi avessero precedentemente fissato un tetto ai prezzi dell'aglio cinese, l'attuale pausa tariffaria di 90 giorni tra Stati Uniti e Cina e i negoziati commerciali in corso hanno permesso la ripresa delle spedizioni di aglio fresco cinese.

Messico: produzione stabile, ma persistono lacune fuori stagione
Il Messico rimane uno dei principali produttori e consumatori di aglio della regione, con circa 17.000 ettari coltivati. La sua vicinanza agli Stati Uniti e l'accesso esente da dazi ne fanno un fornitore chiave per quel mercato. Tuttavia, nelle ultime stagioni il Messico ha dovuto importare aglio per soddisfare la domanda, soprattutto nei periodi di scarsa produzione interna. Ciò ha creato opportunità per i Paesi esportatori come Perù e Cile. Nonostante il suo significativo volume di produzione, il Messico continua a dover affrontare la sfida di competere con la qualità dell'aglio fresco importato durante la bassa stagione.

Perù: i guadagni legati alla produttività sono contrastati dalle sfide logistiche
Il mercato peruviano dell'aglio ha registrato una crescita costante nell'ultimo decennio, trasformandosi da player marginale in un importante esportatore. La stagione di raccolta va da settembre a febbraio, sfruttando una finestra favorevole prima che i prodotti di altri Paesi sudamericani entrino nel mercato. La varietà predominante è l'aglio bianco cinese, che ha sostituito la tradizionale varietà Napurí grazie alla sua maggiore produttività e versatilità commerciale. Grazie a questa varietà, il Perù è riuscito a farsi strada in mercati come gli Stati Uniti. Tuttavia, deve affrontare importanti sfide logistiche, tra cui gli elevati costi di trasporto e i ritardi che influiscono sulla qualità del prodotto. Il Paese sta investendo in tecnologia e mira ad aumentare significativamente la propria quota nel mercato globale.

Cile: una stagione forte favorita dal clima, ma la logistica rimane un ostacolo
Il Cile produce principalmente aglio viola cinese, con una stagione di raccolta concentrata tra la fine di ottobre e febbraio. La stagione 2025 è stata positiva grazie alle condizioni climatiche favorevoli che hanno migliorato la resa e la qualità del prodotto. La maggior parte dell'aglio cileno viene esportato in Messico, seguito da Brasile e Spagna. Il Cile è in concorrenza diretta con il Perù e l'Argentina, ma il suo vantaggio principale consiste nell'offrire aglio fresco, mentre gli altri Paesi si affidano a prodotti immagazzinati. Tuttavia, la logistica rimane una sfida, soprattutto a causa dei ritardi nei porti di destinazione. Si prevede un'altra stagione climatica favorevole, anche se una potenziale pressione al ribasso sui prezzi potrebbe derivare dalla concorrenza cinese.

Argentina: le esportazioni si sovrappongono a quelle di Cile e Perù
L'Argentina condivide un calendario di esportazioni simile a quello del Cile, spedendo aglio da novembre a febbraio. Sebbene i dati siano ancora limitati, è noto che la produzione è aumentata in risposta ai prezzi elevati dell'anno precedente. L'Argentina è attiva sia sul mercato messicano che su quello statunitense, competendo nella stessa finestra di esportazione di Cile e Perù. Tuttavia, la pressione sui prezzi da parte della Cina e le continue sfide logistiche regionali possono influire sulla redditività della prossima stagione.

Cina: ampliamento della superficie e qualità favoriscono la produzione
Da metà maggio l'aglio cinese è entrato gradualmente nella fase di raccolta. Il raccolto è ancora leggermente umido ed è attualmente in fase di essiccazione. Una piccola quantità è già stata esportata e il picco della stagione di esportazione dovrebbe iniziare a metà giugno.

Le principali aree di produzione dell'aglio in Cina includono Jinxiang nello Shandong, Pizhou nello Jiangsu e le contee di Qixian e Zhongmou nello Henan. La superficie coltivata in queste regioni chiave è più o meno in linea con gli anni precedenti, con un leggero aumento. Inoltre, le regioni secondarie ed emergenti si sono espanse. Complessivamente, la superficie totale piantata è superiore di circa il 10% rispetto all'anno scorso.

Le condizioni climatiche durante la raccolta sono state favorevoli, senza precipitazioni, favorendo la maturazione e la conservazione. Di conseguenza, la qualità è eccellente. Si è registrato un netto aumento delle dimensioni dell'aglio superiori a 5,5 cm e la produzione di aglio a buccia bianca è aumentata di circa il 25% rispetto all'anno precedente.

Grazie all'ampliamento delle superfici e all'aumento delle rese, l'offerta è abbondante e rende difficile sostenere prezzi elevati. I prezzi attuali sono generalmente più bassi rispetto agli anni precedenti. La varietà Jiangjun Red, dalla buccia viola, è visivamente attraente e popolare tra gli acquirenti d'oltreoceano, ma rimane relativamente costosa. L'aglio di calibro 6.0 ha attualmente un prezzo compreso tra i 1.215 e i 1.280 euro per tonnellata presso il sito di produzione.

I volumi di esportazione dovrebbero raggiungere il picco intorno al 15 giugno. I prezzi bassi stanno generando una domanda internazionale attiva. Tuttavia, l'aumento dei costi di trasporto via mare sta mettendo sotto pressione i margini. Ad esempio, le tariffe di spedizione verso il Sud America sono più che raddoppiate da giugno e ora vanno da circa 935 a 1.400 euro. Nonostante ciò, l'impatto complessivo sull'attività di esportazione rimane limitato.

Egitto: le dimensioni degli spicchi e l'interesse per l'esportazione rimangono elevati
La stagione dell'aglio egiziano è iniziata più tardi del solito a causa di un inverno prolungato. La campagna è iniziata a gennaio per l'aglio fresco e ad aprile per quello secco. La produzione è stata significativa, in quanto la superficie coltivata è quasi raddoppiata, in linea con il ciclo di annata bassa/annata alta della coltura. Anche la dimensione degli spicchi è stata forte, con un'ampia quota di spicchi grandi segnalata da diversi produttori ed esportatori.

La stagione si è aperta con una forte domanda. L'aglio fresco egiziano era molto atteso nei mercati tradizionali dell'Europa orientale e dei Balcani, con un maggiore interesse da parte dell'Europa occidentale, in particolare dei Paesi Bassi, e del Brasile. La campagna per l'aglio secco ha rispecchiato questo modello, con una forte domanda da parte di mercati consolidati come il Brasile e Taiwan e un ulteriore interesse da parte dell'Europa orientale e del Nord Africa.

Gli esportatori hanno espresso opinioni diverse sui prezzi, soprattutto a causa della concorrenza interna. Tuttavia, la maggior parte delle fonti del settore ha notato che i prezzi si sono stabilizzati rispetto alla scorsa stagione. Un esportatore ha commentato: "C'è sicuramente molta concorrenza, tuttavia, non si può che dubitare degli esportatori che parlano di un prezzo inferiore a 1.500 euro per tonnellata per le dimensioni da 5 mm in su, dal momento che questo è il prezzo di costo per gli esportatori".