L'emergenza idrica torna a destare serie preoccupazioni, interessando in particolare le regioni del Sud Italia, territori in cui la crisi si protraeva già da diversi mesi per l'assenza di precipitazioni.
Il repentino aumento delle temperature, con punte che sfiorano i 40 °C, rende la situazione critica, in questa estate appena cominciata e che gli esperti preannunciano molto calda e poco piovosa.
© Gallicchio Frutta SrlsVasche a secco
© Gallicchio Frutta Srls"Serve acqua nei nostri frutteti di kaki, ma soprattutto servono turnazioni ed erogazioni irrigue coerenti con le nostre necessità, non quelle poche disponibilità irrilevanti per le coltivazioni. In special modo visti i picchi di caldo che stiamo registrando in questi giorni e che stanno mandando in forte stress le piante. I pochi frutticini che iniziano a mostrarsi, infatti, risultano disidratati. Ormai si valuta quali appezzamenti abbandonare, individuando quelle partite con scarsa resa o che sono ospitate su tipologie di terreni difficili. Finora, nel mio caso, sono circa 4 gli ettari di kaki della varietà Rojo Brillante che sono a rischio". A denunciarlo è Antonio Gallicchio, responsabile di produzione della Gallicchio Frutta, azienda titolare del brand Divino - Il kaki Italiano™.
Da tempo, in molti areali del Sud Italia si discute sulle conseguenze negative della cattiva gestione delle risorse idriche da parte delle autorità locali competenti. Una gestione che appare inadeguata, compromettendo la produttività delle aziende agricole, sia in termini di quantità che di qualità dei prodotti: il tutto si traduce in una progressiva contrazione dei volumi di produzione e in un impoverimento per gli agricoltori, con annessa diminuzione del numero di lavoratori nel settore.
© Gallicchio Frutta SrlsStato attuale di alcuni appezzamenti
"Se la situazione non dovesse cambiare con celerità, sarà a rischio buona parte della produzione della prossima stagione, nonostante le domande irrigue accettate e gli impegni di pagamento - precisa Gallicchio - Gli enti preposti ci dicono che possiamo irrigare con turni di 48 ore, per poi trovare i rubinetti a secco o, nella migliore delle ipotesi, con portate e tempi di erogazione davvero insufficienti. Stiamo dunque vivendo un'emergenza idrica di notevole entità, che genera un impatto significativo sul settore agricolo; un'emergenza aggravata dalle ingiustificate restrizioni al servizio irriguo".
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