"Conosciamo tutti la storia della lotta biologica alla cimice asiatica, impostata e condivisa con abbondanza di notizie mediatiche sull'introduzione dell'antagonista esotico Trissolcus japonicus (vespa samurai)".
Lo afferma Stefano Foschi di Bioplanet (oggi parte integrante di CBC Europe srl – Div. Biogard), il quale continua: "Sappiamo anche che tali programmi di inserimento erano autorizzati dai Ministeri competenti ad enti preposti, in progetti inoculativi ben definiti nei quantitativi e nei tempi di introduzione che però nelle "regioni pioniere" sono già terminati per ciò che concerne l'immissione di nuovi individui".
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Infatti, va ricordato che l'autorizzazione concessa era triennale (2020-2022), anche se poi c'è stato un quarto nullaosta annuale, cui deve seguire una semplice attività di monitoraggio per altri 5 anni dopo l'ultima introduzione in un sito.
"Ecco, quindi, che il nostrano Anastatus bifasciatus, che rimane il parassitoide indigeno più presente e performante su Halyomorpha, torna a essere un protagonista di prim'ordine nel contrasto del fitofago, in quanto unico prodotto a livello massivo, liberamente rilasciabile e quindi disponibile come mezzo tecnico per lanci inoculativi stagionali".
Inoltre la sua polifagia, vista da molti in passato come un fattore limitante, in alcune situazioni quali le aree destinate a corilicoltura lo rende ancor più interessante, in quanto tra i suoi ospiti annovera, oltre alla cimice asiatica, proprio la cimice del nocciolo Gonocerus acuteangulatus.
"Proseguiranno e si amplieranno quindi anche nel 2025 le introduzioni di A. bifasciatus in aree dove già da qualche anno si operano i lanci, a testimonianza della soddisfazione degli utenti coinvolti, soprattutto in Piemonte, Toscana ed Emilia-Romagna, con buone possibilità di costruire un'importante area territoriale di lancio anche in provincia di Viterbo", precisa Foschi.
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"Lombardia (Valtellina), Marche, Veneto e Friuli ma anche Lazio (su aree coltivate a kiwi) hanno a loro volta avanzato delle richieste, così come qualcosa di importante si sta muovendo all'estero, con la Slovenia in prima linea laddove stiamo costruendo con l'ente pubblico (Institut of Agriculture and Forestry Nova Gorica, Slovenia) un progetto quadriennale di lancio su aree verdi in un territorio di circa 500 ettari. Il progetto partirà concretamente in queste settimane con qualche decina di confezioni distribuite nel comune di Krško, ai confini con la Croazia", conclude il responsabile.
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