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Il commento di Donato Antonio Sabato, imprenditore e presidente CIA Metapontino

Ultime raccolte di fragole in Basilicata

La campagna fragolicola 2024/25 è ormai giunta al termine in alcuni degli areali vocati del Sud Italia, come la regione Basilicata. Un bilancio di questa annata e uno sguardo alle prospettive future arrivano direttamente da uno degli operatori locali del settore, Donato Antonio Sabato, imprenditore con 10 ettari investiti a fragola e presidente di CIA Metapontino – Confederazione Agricoltori Italiani.

"Dal punto di vista produttivo, per le fragole provenienti dalla tipologia di pianta fresca, si è sempre riscontrata una buona e costante qualità del prodotto, a fronte però di un calo delle rese, osservato in particolare nel mese di aprile. Questa flessione, registrata per il secondo anno consecutivo, riguarda la quantità raccolta relativa alla seconda e terza fioritura, con uno slittamento degli stacchi di 7-15 giorni e attribuibile alla mancanza di un'adeguata insolazione, il che influisce negativamente sulla produzione".

© Vincenzo Iannuzziello | FreshPlaza.it

In termini di calo produttivo complessivo, le percentuali si attestano intorno al 10% in meno rispetto alla passata stagione. "Chi ha proseguito la raccolta anche nella prima settimana di giugno potrebbe aver visto qualche recupero nei volumi. Per quanto riguarda invece le liquidazioni finali, non si conoscono ancora i valori definitivi, sebbene ci si aspetti che possano essere poco più alti del 2024. Questo ottimismo si basa sulle quotazioni registrate nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, che sono state superiori allo scorso anno, potendo così compensare altre settimane della stagione e comunque la riduzione dei volumi raccolti".

La maggior parte dei produttori ha terminato la campagna o lo farà proprio in queste ore, complice l'ondata di caldo africano giunto sull'Italia. "La raccolta diventa infatti improponibile, con le attuali temperature che sfiorano i 35° C in pieno campo, rendendo difficile ottenere un prodotto di alta qualità e anche reperire manodopera disponibile. La varietà Sabrosa è stata la prima della tipologia fresca a concludere la raccolta intorno al 20 maggio, seguita da altre cultivar considerate di fascia premium, come Rossetta e Inspire".

© Vincenzo Iannuzziello | FreshPlaza.it

Guardando al 2026, le previsioni per il settore sono ritenute interessanti. Gli agricoltori tendono a confermare le superfici coltivate quest'anno. Tuttavia, si nota un interesse da parte di giovani agricoltori nel voler aumentare gli ettari coltivati, il che potrebbe portare a una lieve espansione delle superfici complessive investite in regione. Il principale fattore che potenzialmente potrebbe giocare a sfavore sono però i costi di produzione per ettaro, rincarati fino a 90-100.000 euro, raccolta inclusa".

Permane la problematica della manodopera. Gli operati scarseggiano, e si registra una crescente presenza di manodopera maschile. "I collaboratori impegnati nei filari, buona parte dei quali di origine extra-UE, sono spesso inadatti a svolgere un lavoro delicato; ciò può comportare un calo delle rese di 5-10 kg ogni anno. Attualmente, le rese per unità lavorativa/ettaro si stimano intorno 95-100 kg, un dato significativamente inferiore rispetto ai 130 kg che si che si raccoglievano fino a qualche anno fa".

Il clima si conferma una variabile di notevole importanza, negli ultimi due anni. Nella stagione 2025, cosi come nel 2024, l'andamento climatico nuvoloso, con frequenti sbalzi termici e piogge abbondanti non ha favorito la produzione nei periodi in cui ci si sarebbero attesi abbondanti volumi. Si sono inoltre verificati ritardi nei trapianti, anche per via del mancato raggiungimento delle ore di freddo nei luoghi in cui i vivai esteri moltiplicano le piantine. Questo ha comportato uno slittamento nella consegna delle stesse, ma soprattutto problemi di scarso attecchimento delle piantine, costringendo molti imprenditori a effettuare rimpiazzi e generando così un ritardo nello sviluppo delle coltivazioni".