Quest'anno in Perù verrà coltivata una quantità "straordinaria" di mirtilli, il raccolto più grande mai avuto e dopo una serie di enormi aumenti annuali, e per il Sudafrica, che esporta circa un ventesimo dei mirtilli peruviani, ciò influenza ogni decisione legata alla commercializzazione. Nel 2024 i produttori sudafricani di mirtilli hanno registrato un aumento del 40% del prezzo delle bacche surgelate proprio perché il Perù aveva a disposizione volumi inferiori a quelli inizialmente previsti, con un aumento delle richieste soprattutto per il prodotto surgelato.
"Quest'anno ci aspettiamo 400mila tonnellate di mirtilli dal Perù, il massimo mai ottenuto", afferma Herman van Dyk, presidente dell'organizzazione di settore BerriesZA. L'emisfero settentrionale non è ancora passato ai piccoli frutti dell'emisfero meridionale, ma a livello locale nello Zimbabwe ha preso il via la raccolta e le aziende di mirtilli del Limpopo lo seguiranno presto.
Le stime finali del raccolto stanno ancora arrivando dalle aziende di mirtilli di tutto il Paese, pertanto non sono ancora disponibili dati ufficiali sudafricani per la stagione 2025.
Nel Capo Occidentale, dove Van Dyk risiede in qualità di COO di Six33 Produce, i coltivatori di mirtilli sono entusiasti: i frutti si presentano molto bene, con le varietà precoci primocane (quelle che fruttificano sui rami dell'anno stesso, ndr), che potrebbero arrivare tra la fine di giugno e l'inizio di luglio, e il picco della raccolta a partire da agosto.
© Carolize Jansen | FreshPlaza.it
I dazi sul Perù avranno un impatto sul Sudafrica
"Il Perù ha accesso al mercato cinese, cosa che noi non abbiamo ancora, ma gli Stati Uniti rimangono il loro mercato principale. Un adeguamento aggressivo dei dazi sui mirtilli peruviani da parte dell'amministrazione statunitense andrebbe a nostro discapito, perché verrebbe inviata in Europa una quantità ancora maggiore di quella attuale di mirtilli peruviani".
La stessa dinamica si è appena verificata nelle stagioni dell'uva da tavola, secondo Van Dyk: a fronte di un eccesso di offerta e per proteggere i prezzi nel loro mercato principale, gli esportatori peruviani inviano frutta in eccesso o di qualità inferiore in Europa e nel Regno Unito, dove le esportazioni di frutta sudafricana ne risentono direttamente.
Tra il 70 e l'80% dei mirtilli sudafricani sono inviati nel Regno Unito e in Europa, un mercato maturo per i mirtilli, e dal 2023 un altro mercato maturo - il Canada - si è aggiunto alle opzioni di esportazione del Paese.
L'esperto sottolinea che le quantità inviate in Estremo Oriente - Malesia, Singapore e un po' di Thailandia - aumentano ogni anno e che non si vede l'ora che anche la Cina si unisca a questi Paesi. "In Oriente c'è una tendenza molto forte verso confezioni di lusso e confezioni in tubo, per presentare i mirtilli come un regalo. Per l'Oriente è necessario un mirtillo più grande, perché se fanno tutti questi sforzi con la confezione, il frutto all'interno deve essere dello stesso livello".
"Stiamo lavorando sodo alle trattative con l'India, siamo in dirittura d'arrivo e speriamo di riuscire a portare a termine il progetto già in questa stagione".
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