Un'antica vocazione agricola che guarda al futuro, tra ricerca scientifica, filiera e certificazione di qualità. È questo il percorso intrapreso dalla ciliegia di Bracigliano, prodotto simbolo di un areale che, da secoli, lega il proprio nome alla cerasicoltura.
A raccontarne le potenzialità è Domenico Liguori, amministratore della cooperativa agricola Bracigliano Natura, nonché laureando in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l'Università degli Studi di Salerno. Il suo impegno coniuga radici e innovazione, nella convinzione che questo prodotto possa ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama ortofrutticolo nazionale.
Ricerca scientifica al servizio della qualitàGrazie alla collaborazione con il prof. Pierluigi Mazzei del Dipartimento di Farmacia dell'Università di Salerno, Liguori ha avviato un progetto di ricerca sulle varietà Principe, Pallaccia e Spernocchia. Oltre alle consuete analisi composizionali e nutraceutiche, è stata sperimentata con successo la HRMAS NMR (High Resolution Magic-Angle Spinning Nuclear Magnetic Resonance).
A destra: il prof. Pierluigi Mazzei e Domenico Liguori
"Questa tecnica innovativa ha permesso di ottenere una mappatura metabolomica delle ciliegie analizzate, senza alcun pretrattamento del campione, dimostrandosi uno strumento efficace per la tracciabilità e la difesa dell'autenticità del prodotto", sottolinea Liguori. I risultati, pubblicati il 17 giugno 2025 sulla rivista scientifica "Foods", attestano l'elevato contenuto di composti nutraceutici delle ciliegie di Bracigliano, a conferma del loro valore salutistico.
Una stagione 2025 favorevole per quantità e qualità
Dopo tre annate complicate, il 2025 segna una ripresa per la cerasicoltura locale. "Finalmente una stagione favorevole – sottolinea Liguori – con produzione abbondante e prezzi soddisfacenti per i produttori. Le condizioni climatiche ideali, con assenza di gelate e piogge ben distribuite, hanno permesso di ottenere frutti dal calibro elevato e dall'ottima dolcezza". Analisi su campioni di Spernocchia hanno rilevato gradi Brix superiori a 25, indicatore di un'altissima qualità organolettica.
Nonostante il riconoscimento IGP e la qualità riconosciuta, la ciliegia di Bracigliano ha bisogno di una filiera strutturata e strategie di valorizzazione più incisive. Liguori è chiaro: "L'IGP è uno strumento potente, ma va promosso e sostenuto con campagne mirate. Gli agricoltori devono essere incentivati a certificarsi e a reinvestire nella ciliegia. Solo così il prodotto potrà riguadagnare visibilità nel contesto nazionale. Non basta avere un prodotto buono, serve anche crederci come sistema. La ciliegia, qui, è molto più di un frutto: è identità, biodiversità, salute, ambiente. E con le giuste azioni di filiera e promozione, potrà ambire a colmare quel gap di valore commerciale che oggi ancora la separa da altre realtà cerasicole certificate".
In quest'ottica, importanti sono le iniziative dell'amministrazione locale, come la festa della fioritura e la festa della ciliegia, affiancate da convegni tecnici per favorire il confronto tra esperti e produttori. "Venerdì scorso, durante la festa delle ciliegie, si è tenuto il contest di ciliegia più buona di Bracigliano e l'abbiamo vinto!", evidenzia orgoglioso Liguori.
Breve storia della ciliegia di Bracigliano
Bracigliano, piccolo centro della Valle dell'Irno in provincia di Salerno, vanta una tradizione cerasicola documentata fin dal 1556. Un'antica pratica agricola che, nel tempo, ha assunto rilevanza crescente: negli anni Cinquanta il Salernitano contribuiva per circa un terzo alla produzione campana, quando la Campania era la prima regione cerasicola d'Italia.
Nel corso dei secoli, gli agricoltori locali hanno selezionato varietà resistenti e adatte alle condizioni pedoclimatiche dell'area. Questo patrimonio genetico ha dato origine a una biodiversità straordinaria, che ancora oggi sopravvive grazie alla cura e alla memoria storica degli agricoltori.
A destra: pianta storica di ciliegia Spernocchia
Dal 2023, la Ciliegia di Bracigliano ha ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta - cfr. FreshPlaza del 31/01/2023), un traguardo importante per la valorizzazione commerciale e identitaria del prodotto. L'areale IGP si estende in provincia di Salerno (Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Cava dè Tirreni, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano, Roccapiemonte, Siano) e in provincia di Avellino (Contrada, Forino, Montoro, Moschiano).
Le varietà ammesse dal disciplinare sono: Spernocchia, Sciazza, Pagliaccia (nota anche come Pagliaccio o Pallaccia), Don Carmelo, Silvestre, Bigarreau Burlat, Baron Picella, Palermitana e Principe.
Clicca qui per approfondire lo studio pubblicato su Foods.
Per maggiori informazioni:
Soc. Coop. Agricola Bracigliano Natura
Via Padre Teofilo Giordano, 16
84082 Bracigliano (SA) - Italy
www.braciglianonatura.it