Nel mondo dell'ortofrutta, l'innovazione spesso si nasconde nelle forme e nei colori più inaspettati. Ed è proprio da un'idea semplice, ispirata a un cartone animato, che nasce il "Dragon Ball", un melone unico nel suo genere. Abbiamo incontrato Giovanni Asta, agente Meridiem Seeds per la provincia di Agrigento, per farci raccontare la storia di questo frutto speciale, che sembra pensato apposta per i più piccoli.
"Questo meloncino ricorda un uovo di drago, no?", ci spiega Asta, svelando subito il curioso aneddoto dietro il nome e l'ispirazione. È questa "forma un po' ammiccante, diversa" rispetto ai frutti tradizionali a creare immediatamente attenzione verso i bambini, quando lo vedono. L'obiettivo è chiaro: creare un frutto "dedicato ai più piccoli", o comunque a una specifica nicchia di popolazione.
© Giancarlo Fabbri | FreshPlaza.itGiovanni Asta mostra l'insolito melone Dragon Ball, proposto da Meridiem Seeds.
Ma cosa rende questo melone così speciale oltre al suo aspetto? Innanzitutto, la polpa è bianca, un dettaglio che lo distingue visivamente. Ma è soprattutto il sapore a fare la differenza. Il "Dragon Ball" vanta un grado Brix ideale che parte da un 15-16 di base, con anche picchi di 18. "Ecco perché il bambino lo apprezza - sottolinea Asta - Questa freschezza e dolcezza intensa lo rendono irresistibile, garantendo che di certo non lo si lascia, quando lo si apre. Inoltre, presenta una LSL di tutto rilievo, con una elevata conservabilità a scaffale, che ha sorpreso perfino noi nei test che abbiamo condotto".
Un articolato ciclo di produzione
Giovanni Asta parla della sua esperienza in Sicilia, ma aggiunge che da diversi anni ormai questo melone viene coltivato in tutto il sud Italia: per esempio in Sardegna, Basilicata e Puglia: "Il ciclo di produzione parte dalla coltivazione in serra o tunnel siciliano, per poi proseguire con il tunnellino e il pieno campo a latitudini superiori, per estendere la disponibilità commerciale di questa specialità fino alla fine di luglio. L'attenzione principale è dare un ottimo prodotto sano e avvicinare la nuova generazione a tavola per fargli mangiare la frutta"
Una storia di successo ancora giovane
Sebbene sia disponibile commercialmente solo da circa 3 anni, questo periodo è stato fondamentale per affinarne la qualità, capire "come farlo, come trattarlo, quali sono le possibilità per ottenere una buona produzione", sottolinea Giovanni Asta.
La continuità genetica è ormai confermata dopo questi 3 anni. Attualmente, si sta lavorando per definire le rese per ettaro ottimali, valutando diversi tipi di trapianto (innestato, senza, in epoche fredde o calde).
L'ambizione va oltre i confini nazionali
Il "Dragon Ball" "può andare anche certamente nei mercati esteri, dappertutto". L'obiettivo è trovare il "giusto partner per valorizzarlo sul banco e per avere un'equa retribuzione anche per coloro che ci lavorano", conclude Giovanni Asta
Nonostante il potenziale internazionale, la filosofia rimane però quella di una produzione di nicchia, di qualità e di progetto. L'obiettivo non è la grandissima produzione o i grandi mercati, ma mantenere il fine per cui è nato: un frutto unico, sano e delizioso, pensato per conquistare i bambini e riportare la frutta al centro della tavola, partendo dalla curiosità per una "sfera di drago" bianca e dolce.
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