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Le imprese aspettano ancora gran parte dei rimborsi dell'alluvione in Romagna del 2023

"I tempi della politica condannano le aziende agricole"

La devastante alluvione che ha messo in ginocchio migliaia di aziende agricole in Emilia Romagna nel 2023 continua a causare danni. Lo testimonia l'agricoltore Fabiano Mazzotti di Faenza (Ravenna): "Ho abbattuto fin dai primi mesi due ettari fra kiwi e pesco, perché l'immersione nell'acqua per più giorni ne aveva causato l'asfissia. Ma anche le attrezzature continuano a mostrare malfunzionamenti nonostante le riparazioni. E sui risarcimenti si apre un capitolo amaro".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itIl livello raggiunto dall'acqua nell'azienda Mazzotti durante l'alluvione del maggio 2023

Mazzotti ha ricevuto finora il 50% dei rimborsi sulla perizia presentata, ma decurtata dagli enti preposti, rispetto a quanto calcolato dai suoi tecnici. "Questa cifra, meno della metà di quanto presentato per i danni che ho subito in azienda agricola, è rientrata nel decreto 'Figliuolo'. Invece, per quanto concerne Agricat, sono stati eseguiti ulteriori ricalcoli e ancora non ho avuto nulla. So di altri agricoltori che, invece, hanno ricevuto da poco acconti o il saldo, ma ciò non ha senso: il sistema non funziona a dovere e dobbiamo denunciarlo a gran voce. I tempi della politica, al di là degli schieramenti, non sono i tempi delle imprese produttive. Serve una velocità di esecuzione, servono rimborsi immediati a fronte di disastri di tale portata, altrimenti le imprese non si rialzano". Ovviamente, i danni subiti dall'abitazione non rientrano in questo computo, ma in quello della domanda presentata in Regione.

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itFabiano Mazzotti

A Forlì, il frutticoltore locale Pierangelo Padovani è in una situazione analoga: "Ho denunciato danni per poco meno di 100mila euro, ma non ho ricevuto ancora nulla. Forse perché avevo ricompreso anche i danni ad alcuni fabbricati agricoli di servizio. A ogni modo ho abbattuto più di 5 ettari fra kiwi, peschi, peri e susini, con una forte perdita produttiva e quindi reddituale".

Frutteti abbattuti nell'azienda Padovani di Forlì

"Noi agricoltori meritiamo maggior rispetto - conclude Mazzotti - in quanto non è possibile riprendersi da eventi catastrofici con le nostre sole forze. Un'azienda in ginocchio ha bisogno di essere rialzata subito, altrimenti poi chiude i battenti".