Nella stagione agrumicola 2025, l'Argentina produrrà varietà tradizionali come Salustiana, Navel, Midknight e Valencia. Inoltre, per diversificare l'offerta, saranno condotti dei test sulle arance rosse. Tuttavia, il settore deve affrontare diverse sfide già prima che i frutti arrivino sul mercato: i costi interni elevati, le infrastrutture limitate e un sistema logistico globale sotto pressione incidono pesantemente sui produttori. "Ogni ora di ritardo si traduce in costi aggiuntivi che vengono scaricati sui produttori, impedendo loro di investire nelle proprie aziende agricole", ha dichiarato Nahuel Lavino, rappresentante di FAMA.
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Il Paese gode di condizioni naturali favorevoli e vanta un'esperienza consolidata nelle esportazioni: FAMA spedisce frutta nel mondo da oltre 42 anni. Tuttavia, questo non basta per mantenere la competitività nei confronti di giganti come Sudafrica ed Egitto. "L'Argentina non movimenta nemmeno l'1% del volume di questi due Paesi", ha sottolineato Lavino.
Il principale ostacolo è la logistica. Essendo l'Argentina situata all'estremità della rotta marittima, le compagnie di navigazione spesso la escludono dai loro itinerari a causa dei bassi volumi. "Le compagnie di navigazione finiscono per evitare il Paese o per non fornire alternative per la frutta", ha spiegato Lavino. Il settore sta promuovendo una strategia collettiva per negoziare in blocco con le compagnie di navigazione, una mossa che potrebbe migliorare la frequenza e la prevedibilità delle spedizioni.
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Inoltre, le barriere fitosanitarie e i dazi doganali limitano l'accesso a mercati importanti come gli Stati Uniti e l'Europa. Di conseguenza, l'Argentina non può esportare i suoi agrumi dolci in molti mercati.
"Tuttavia, la carenza globale di arance, dovuta in particolare alla scarsa produzione negli Stati Uniti e in Brasile, ha aperto una finestra di opportunità. Ciò ha fatto aumentare la domanda di frutta fresca, in particolare di varietà precoci, proprio mentre l'Argentina inizia la sua stagione. La domanda in generale è molto buona", ha sottolineato Lavino. Tuttavia, gli esportatori potrebbero non essere in grado di trarre vantaggio da questa situazione, a causa degli ostacoli sopra menzionati.
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Di fronte a questo scenario, l'obiettivo è resistere, adattarsi e trovare nicchie in cui il prodotto argentino possa distinguersi per qualità e costanza. "C'è sempre una piccola nicchia a cui possiamo puntare", ha concluso Lavino, sottolineando che la sfida sul mercato non riguarda solo il volume, ma anche l'intelligenza strategica.
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