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Seminart

Sovescio o inerbimento permanente? In taluni casi è meglio la copertura a file alterne

La frutticoltura e la viticoltura moderna stanno affrontando sfide significative a causa dei cambiamenti climatici, che richiedono un approccio più sostenibile e attento alla conservazione del suolo. Le tecniche conservative sono fondamentali per preservare la fertilità del terreno e garantire la salute a lungo termine dei vigneti. Tra queste tecniche, l'inerbimento è una pratica diffusa, ma la ricerca si sta concentrando su soluzioni che possano offrire vantaggi ambientali senza competere eccessivamente con la vite per le risorse essenziali come l'acqua e i nutrienti.

"Tra le varie opzioni perseguibili in questo contesto - spiega Alberto Farè, responsabile tecnico Seminart - la copertura permanente è quella che risulta più economica e di facile gestione, permettendo alle macchine di avere molta trazione e intervenire in modo tempestivo in caso di necessità su tutta la superficie. Tuttavia, al contrario di molte miscele temporanee, la loro composizione è poco varia e non presenta evidenti peculiarità nutritive o fitosanitarie, mentre laddove si riscontrano difficoltà climatiche, può generare uno svantaggio competitivo nei confronti della coltura principale".

La pratica del sovescio invece, sebbene implichi uno sforzo economico superiore, apporta numerosi benefici al suolo e all'ecosistema, tra i quali un sensibile incremento di sostanza organica, di fondamentale importanza per le funzionalità fisiologiche e chimiche del suolo, la fissazione di azoto atmosferico, lo stoccaggio di carbonio e il sequestro di anidride carbonica. In verità, una delle problematiche che maggiormente vincolano l'utilizzo di colture temporanee è la difficoltà nel garantire le normali operazioni colturali. In particolare, uno degli aspetti imprescindibili per l'agricoltore è quello di assicurare portanza al terreno, il che diventa sicuramente di più semplice attuazione quando si è seminata una copertura densa e di ridotto volume. Di contro, il dover intervenire periodicamente con più tagli annuali, riduce la possibilità alle specie presenti di poter fiorire, producendo un disturbo che limita la presenza di entomofauna utile e apportando meno valore alla biodiversità.

Aggiunge Farè: "Una soluzione che sta prendendo sempre più spazio nella viticoltura moderna è quella di fondere queste due pratiche, in un inerbimento a file alterne costituito da sovescio e inerbimento tecnico. Questa pratica consente di sfruttare al meglio i benefici di ciascun approccio, minimizzando le loro limitazioni. In particolare, abbatte i costi derivabili dall'applicazione del solo sovescio su tutta la superficie, in quanto tra un'interfila seminata con tale pratica e l'altra, si inserisce una miscela permanente con le caratteristiche funzionali di un tappeto erboso, che non ostacola l'attuazione delle pratiche gestionali e facilita il passaggio dei mezzi agricoli".

"La presenza di un 'corridoio' inerbito, dove far transitare i mezzi meccanici, che comunque preservi il suolo da fenomeni erosivi, di compattamento e di competizione rispetto a quanto ottenuto con una lavorazione tradizionale del terreno, dà modo al viticoltore di 'sfruttare' la restante superficie per migliorare le caratteristiche del proprio terreno e sostenere naturalmente la produttività della vite. Alternare un inerbimento tecnico con l'impianto di un sovescio può, tra l'altro, mitigare la pressione competitiva esercitata dal cotico aumentando la disponibilità idrica e nutritiva del terreno. Infine, non si può concludere senza segnalare che, riducendo le interfile gestite mediante inerbimento tecnico, viene ridimensionata anche l'intensità gestionale, e quindi le ore di lavoro cui è sottoposto il coltivatore".

Da questo punto di vista, Seminart opera nel campo ambientale, e soprattutto degli inerbimenti da oltre 40 anni. "Siamo esperti nella realizzazione di miscele per inerbimento tecnico in sistemi frutticoli e viticoli, per zone ad alta peculiarità erosiva e per alta montagna. La nostra specializzazione si estende alla produzione di cover crops studiate per l'applicazione in pieno campo, in ambiente controllato e per frutteti e vigneti. I nostri tecnici, attraverso un attento studio della materia prima, progettano le nostre miscele e testano sul campo la loro efficacia, fornendo un prodotto dai risultati certi. Tutte le nostre miscele sono certificate, garantendo i massimi standard di qualità richiesti a tutela, e nel rispetto, del lavoro dei nostri clienti", conclude Farè.

Per maggiori informazioni
Seminart s.r.l.
Via S. Antonio, 60
35019 Tombolo (Padova)
+39 049 94 71 316
[email protected]
www.seminart.it