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Unilegion: "Sono rimasti pochissimi giorni per chiedere un rimborso"

"Troppe aziende danneggiate dal 'cartello del cartone' rimangono inattive"

A luglio 2024 saranno trascorsi cinque anni dalla sentenza dell'AGCM che ha condannato le aziende ritenute responsabili di due cartelli illegali sul cartone ondulato. "Tali cartelli, dal 2004 al 2017 - interviene Luisa Capitanio Country Manager per l'Italia di Unilegion - hanno causato significativi aumenti di prezzo e condizionato l'intero mercato italiano. Dal 2019 (data della sentenza dell'AGCM) ad oggi, ma soprattutto dopo le conferme del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato, molte grandi aziende italiane appartenenti ai settori più disparati (alimentare, elettronica, farmaceutica, componentistica, cosmetica, ceramica, arredamento, ecc.) si sono già attivate per chiedere un risarcimento. La stragrande maggioranza delle piccole e medie imprese, invece, è ancora inattiva e a luglio rischia di vedersi limitare definitivamente le richieste di risarcimento".

Il caso del cartello del cartone ondulato Si tratta di un caso davvero interessante: nel luglio 2019, dopo due anni di indagini approfondite, l'Autorità Garante per il Controllo del Mercato (AGCM) ha accertato due cartelli dal 2004 al 2017 e ha poi multato (per quasi 300 milioni di euro) oltre 30 produttori di fogli e scatole di cartone ondulato. La decisione dell'AGCM è stata ulteriormente confermata dal TAR del Lazio e dal Consiglio di Stato. Ed è proprio la convalida delle sentenze precedenti che ha rafforzato la base per la richiesta di risarcimento danni a favore delle parti lese.

Nonostante le ampie prospettive di rimborso (in cartelli simili il sovrapprezzo può arrivare fino al 20% - o anche di più - dei prezzi pagati per i prodotti oggetto del cartello) e nonostante la diffusione delle informazioni sia attraverso la stampa che tramite le associazioni di settore, da una nostra indagine di mercato risulta che meno di un terzo delle aziende acquirenti di scatole di cartone ha intrapreso azioni legali fino ad oggi. Le PMI, in particolare, sono meno propense a far valere il loro diritto al risarcimento.

"Riteniamo che ciò sia dovuto alla scarsa conoscenza di strumenti come le cosiddette 'class action', ossia l'accorpamento di richieste di risarcimento danni in un'unica grande causa, che viene anche finanziata, in modo che le aziende partecipanti non incorrano in rischi. Solo in caso di successo, l'azienda che organizza la 'class action' (ad esempio, Unilegion Azione Cartone Ondulato GmbH) riceverà una remunerazione dal recupero ottenuto" aggiunge Capitanio.

Un gran numero di sentenze positive e il sostegno dell'UE Negli ultimi anni, i requisiti legali per l'applicazione dei reclami antitrust sono stati notevolmente migliorati, anche su iniziativa della Commissione Europea. A tal fine, in molti Stati membri dell'UE si è sviluppata una prassi decisionale che conferma ampiamente il diritto al risarcimento delle parti danneggiate. E questo sta accadendo anche in Italia.

Importo dei danni

L'ammontare dei danni dipende dal singolo caso e dall'esito della valutazione economica della concorrenza. In generale, i ricarichi di prezzo associati a cartelli di lunga durata e di portata nazionale ammontano a circa il 10-20% (o più) del prezzo di acquisto pagato. A ciò si aggiungono altre voci di danno, come gli interessi maturati che potrebbero ammontare fino al 50% o più del sovrapprezzo pagato.

Anche le piccole aziende con poche decine di migliaia di euro all'anno di acquisti effettuati, proprio a causa della lunga durata del cartello (14 anni), possono facilmente ritrovarsi con danni superiori a 100 mila euro.

Minore proattività delle PMI a causa della mancanza di informazioni Unilegion Azione Cartone Ondulato GmbH ha condotto un'indagine di mercato sul cartello del cartone ondulato, contattando oltre 7.000 aziende italiane appartenenti a diversi settori merceologici (agroalimentare, chimico, farmaceutico, cosmetico, ceramico, componenti metallici e plastici, arredamento) al fine di creare un quadro della situazione. I risultati sono chiari: - Le grandi aziende con più di 100 milioni di fatturato sono generalmente ben informate e stanno già agendo contro il cartello del cartone ondulato, sia autonomamente sia aderendo ad azioni collettive.

"Le piccole e medie imprese, invece, hanno agito solo se sono state informate (ad esempio dalla stampa specializzata o dalle associazioni di categoria) della possibilità di partecipare alle azioni legali collettive, la via più efficace e conveniente per far valere i propri diritti. Purtroppo però, la stragrande maggioranza delle PMI, che non sono vicine alle associazioni e non seguono attivamente la stampa specializzata, sono rimaste finora ai margini. Resta quindi compito dei promotori di tali iniziative, della stampa specializzata, delle associazioni e dei gruppi di interesse continuare a informare le PMI sui loro diritti e sulle loro possibilità, in particolare per quanto riguarda gli strumenti giuridici finanziati e le azioni collettive disponibili".

L'azione collettiva di Unilegion "Azione Cartone Ondulato GmbH" è ancora aperta a tutte le aziende, grandi o piccole che siano ed è pronta ad accogliere rapidamente nuovi partecipanti. L'azione sarà portata davanti al Tribunale di Milano, considerato il tribunale italiano più specializzato nelle controversie in materia di danni da antitrust.

Per la gestione del caso, Unilegion Azione Cartone Ondulato GmbH ha incaricato gli specialisti in contenzioso commerciale e controversie in materia di concorrenza del rinomato studio legale T&C insieme all'Avv. Nicolò Manzini, professionista in contenzioso commerciale, in particolare in materia di danni antitrust. Per dare al maggior numero possibile di aziende l'opportunità di esercitare il proprio diritto al risarcimento, Unilegion consente alle aziende interessate di partecipare almeno fino alla prima decade di luglio 2024.

Per maggiori informazioni
Unilegion

AGMC