I coltivatori di albicocche in Ungheria sono sollevati per aver avuto una stagione di raccolta normale, dopo il disastroso gelo dell'anno scorso che ha causato danni diffusi. "Quest'anno abbiamo avuto solo tre notti di temperature sotto lo zero, l'anno scorso sono state dodici", spiega Máté Tömösváry, della cooperativa ungherese Balaton-ker-Tész.
I mercati d'esportazione di Germania, Austria, Repubblica Ceca e Slovenia mostrano una forte domanda di albicocche. "Il mercato del fresco è molto favorevole in questo momento. Il prezzo è un po' più alto rispetto alle previsioni pre-stagionali. Gli acquirenti sono molto attivi, c'è una grande spinta dai mercati e non abbiamo problemi con le vendite. Le albicocche ungheresi sono molto più vicine di quelle provenienti da Italia, Macedonia e Grecia. Per quanto riguarda i trasporti siamo avvantaggiati: ci vogliono solo otto ore per raggiungere la Germania e quattro ore per arrivare in Austria", afferma Tömösváry.
C'è stato qualche danno da grandine all'inizio della stagione delle albicocche. Spiega Tömösváry: "Abbiamo avuto qualche problema sulle varietà precoci di albicocche. Le venderemo all'industria del trasformato. È solo un piccolo inconveniente, che risolveremo facilmente. L'anno scorso è stato disastroso. Alcuni dei nostri partner non hanno potuto fornirci nulla. Abbiamo perso un anno ma, una volta raggiunti i volumi necessari, recupereremo".
Inizio della raccolta delle susine ungheresi
Tömösváry dice di essere entusiasta del mercato che si sta sviluppando, considerato anche che è iniziata la raccolta delle susine. "Stiamo vendendo alcuni volumi ai supermercati. Abbiamo cominciato a esportare. Il mercato è abbastanza ricettivo. Il prezzo inizialmente è più alto, con susine adatte anche ai mercati dell'Europa dell'Est e a quello tedesco. Le prime settimane sono sempre buone, perché si tratta di un frutto nuovo, poi i volumi delle susine si stabilizzano. Tre o quattro anni fa, il mercato era stagnante".
La cooperativa Balaton-ker-Tész ha appena concluso la stagione cerasicola. "Dopo che la Polonia ha subito danni da gelo, questi mercati hanno ritirato le scorte e cercato le ciliegie altrove. È stata una buona stagione per noi".
Tömösváry conclude: "Dopo le susine, in Ungheria verranno raccolte le pere e poi le noci. A volte siamo sfortunati, altre volte fortunati con il meteo, proprio come altri Paesi europei che producono albicocche e susine. La frutticoltura è una scommessa: un anno sei fortunato e l'altro no. È dura vivere così, ma ci siamo abituati".
Per maggiori informazioni:
Máté Tömösváry
Balaton-ker-Tész Co-operative
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