Secondo i dati provvisori a oggi disponibili, il comparto agricolo dell'Ue-27 ha registrato un decremento del volume della produzione dello 0,4%. Tra i principali Paesi produttori, il calo ha riguardato in particolare Grecia (-15,2%), Danimarca (-8,3%) e Spagna (-8,0%), con andamenti negativi registrati anche in Irlanda (-4,4%), Italia (-2,3%) e Paesi Bassi (-1,0%). Tuttavia, si è osservato un aumento della produzione in Ungheria (+25,2%), Romania (+15,6%), Francia (+2,9%) e Germania (+2,0%).
I prezzi hanno mostrato un moderato rialzo nel complesso dell'Ue-27 (+0,4% rispetto al 2022) con notevoli differenziazioni tra i principali Paesi: in crescita in Grecia (+16,3%), Portogallo (+14,8%), Spagna (+13,1%), Italia (+2,8%) e Danimarca (+1,4%), ma in ridimensionamento in Ungheria (-14,8%), Francia (-3,9%), Polonia (-2,9%) e Germania (-1,4%). Questi alcuni dei dati all'interno del report Istat sull'andamento dell'economia agricola 2023.
Fonte immagine: istat.it
Italia
"Nel 2023, il settore dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca ha attraversato un periodo difficile, contrassegnato da un calo del valore aggiunto del 2,5% in volume, una performance in netto contrasto con l'andamento generale dell'economia nazionale, che ha invece registrato una crescita dell'1,1%. La produzione ha visto una diminuzione dell'1,8% in volume - si legge nel report Istat - Tali risultati negativi sono stati fortemente influenzati dalle condizioni meteorologiche avverse che hanno caratterizzato diversi momenti dell'anno, portando a fenomeni estremi che hanno colpito duramente le produzioni fondamentali per l'agricoltura".
Il calo dei volumi di produzione nel 2023 ha caratterizzato tutti i comparti agricoli, fatta eccezione per le attività secondarie. L'annata è stata negativa per le coltivazioni (-3,9% in volume) soprattutto per quelle legnose (-11,1%), in particolare vino, frutta e olio d'oliva.
Dopo l'andamento positivo del 2022, la produzione di frutta ha subito nel 2023 l'impatto dei fenomeni climatici estremi (gelate tardive e grandinate) che hanno caratterizzato la prima parte dell'anno. I volumi complessivi sono diminuiti dell'11,2% coinvolgendo tutte le principali colture (in particolare pere, ciliegie, nettarine, susine e albicocche) e quasi tutte le regioni, con crolli dei raccolti in Veneto (-45,2%), Emilia-Romagna (-42,1%), Toscana (-23,2%) e Lombardia (-20,5%). Tuttavia, la diminuzione della produzione di agrumi è risultata più contenuta (-0,7%), con il dato più negativo registrato in Calabria (-6,6%). L'anno non è stato positivo neanche per il comparto vivaistico (-3,9%), floricolo (-3,8%) e orticolo (-1,7%).
Fonte immagine: istat.it
Rallenta l'aumento dei prezzi, in diminuzione i costi di produzione
Nel 2023 è stato rilevato un incremento medio dei prezzi dei prodotti agricoli su base annua del 3,9%, un dato in netto rallentamento rispetto all'anno precedente (+17,5%) che evidenzia come si stia riassorbendo l'effetto espansivo sui prezzi innescato dalla crisi pandemica e dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino sui mercati globali delle materie prime.
I prezzi dei prodotti delle coltivazioni sono cresciuti mediamente dello 0,8% (+17,1% nel 2022). Gli aumenti più forti sono stati rilevati per le coltivazioni legnose, in particolare per l'olio d'oliva (+27,2%), gli agrumi (+21,4%) e la frutta (+11,1%).
Sul fronte dei costi sostenuti dagli agricoltori, nel 2023 il prezzo medio dei beni e dei servizi impiegati in agricoltura ha subito una riduzione del 2,5%, dopo la forte crescita del 2022 (+30,6%). I prezzi sono diminuiti in misura significativa per fertilizzanti (-18,4%) e prodotti energetici (-8,4%).
Per maggiori informazioni:
www.istat.it