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Difficile prevedere se resteranno tali

Aglio, i prezzi iniziali sono alquanto elevati

Attualmente, si sta raccogliendo aglio in diversi Paesi europei: Spagna, Francia e Italia. Problemi di natura climatica purtroppo si segnalano al nord Italia, con preoccupazione nei siti produttivi delle province di Rovigo e Piacenza, ma anche nel nord della Francia e in Castiglia-La Mancia (Spagna). Tutte zone altamente vocate alla coltivazione di aglio.

"I danni sono di natura organizzativa, con ritardi nell'essiccazione del prodotto, e non specificatamente legati alla qualità, che comunque sarà in qualche modo inferiore, con una presenza cospicua di scarto per selezionare l'auspicata prima categoria", commenta Antonio Tuccillo, amministratore della Agrimpex Farming. L'azienda ha iniziato a lavorare e commercializzare aglio fresco a inizio maggio e ora sta proseguendo con il semi-secco.


Aglio spagnolo

"Intanto, i primi prezzi ottenuti sono alquanto elevati ed è difficile prevedere se si manterranno o meno - dichiara Tuccillo - La Spagna, il maggior produttore europeo, data la scarsità di prodotto reperibile nei magazzini di tutta Europa, ha realizzato e tuttora sta registrando quotazioni abbastanza elevate, in linea con quanto si è fatturato negli ultimi due-tre mesi. Noi italiani seguiamo a ruota, e prevediamo di ottenere un buon prodotto, a prezzi del tutto accettabili per il settore. Parliamo del 20-30% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno".

Per quanto attiene i diretti concorrenti, il commerciante e produttore di aglio nomina anche Cina, Egitto e Turchia. "Soddisfacente la campagna di raccolta cinese, con livelli qualitativi alti ma scarsità di calibro adeguato. I prezzi sono abbastanza contenuti, ma non risultano bassi a causa dell'incremento dei noli marittimi e dei ritardi nelle consegne, visto il perdurare della crisi del Canale di Suez e la necessaria circumnavigazione del Capo di Buona Speranza".


Aglio italiano

"Per quanto concerne l'Egitto, la qualità è accettabile, ma i quantitativi di aglio sono inferiori a quelli dello scorso anno. C'è però da rilevare che si presentano difficili le esportazioni verso i mercati del Medio Oriente e dell'Asia in generale, sempre a causa della crisi del Canale di Suez. Di conseguenza, ciò non fa che incrementare i volumi disponibili per l'esportazione verso l'Europa", continua Tuccillo.

Anche in Turchia si registra una buona qualità, ma i quantitativi disponibili risultano ridotti per la diminuzione delle superfici investite ad aglio. "I prezzi sono abbastanza alti, ma leggermente meno cari del prodotto spagnolo, italiano o francese".


Aglio spagnolo

"Le operazioni di ritiro del prodotto dalla campagna sono in corso in tutti Paesi menzionati e si attende l'arrivo in magazzino per la definizione delle qualità e quantità disponibili. Ciò al fine di orientare definitivamente i prezzi che, a mio avviso, non potranno essere in alcun caso bassi", conclude l'imprenditore.

Foto dell'articolo fornite da Antonio Tuccillo

Per maggiori informazioni: agrimpexfarming.it