Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
C'è un -45% sul valore rispetto a un anno fa

I produttori di pomodoro sono sottopagati

"Credo che questo ennesimo crollo dei prezzi di aprile-maggio possa farci riflettere ed essere colto come opportunità: un punto di partenza per innescare un cambiamento collettivo, sistemico, strutturale". Ad affermarlo è Vincenzo Maorino, titolare dell' azienda Gi.Ma.Fra, Fondi (LT) e membro del consiglio di amministrazione dell'OP Copla. Maorino si riferisce al crollo verticale dei prezzi alla produzione, tuttora in corso, con una flessione del valore euro/kilo che, secondo i dati Ismea, si attesta intorno al -45% in media rispetto allo stesso periodo 2023. Tale svalutazione interessa tutte le principali referenze di pomodoro da serra.

Sopra: Vincenzo Maorino regge un grappolo di Carreras F1

"Il problema principale per noi produttori è che siamo, oggettivamente, sottopagati – prosegue l'esperto - Tralasciando il fatto che la maggior parte di noi non viene retribuita per le ore di lavoro effettivamente svolte, il nostro è uno dei pochi settori in cui chi coltiva e raccoglie non governa il prezzo, né dispone di sufficiente potere di negoziazione. L'aggravante è che, se non commercializziamo il prodotto in prossimità della raccolta, non perdiamo solo profitto, ma il prodotto stesso. Siamo quindi, per così dire, costretti a cedere, adeguandoci ai prezzi al ribasso favoriti da merce proveniente da Paesi Terzi".

Croconì F1

"In queste circostanze, penso che le soluzioni esistano, e possano e debbano arrivare da più fronti. A parte le istituzioni, che potrebbero lavorare su prezzo minimo e sgravi fiscali, noi produttori possiamo fare molto - rimarca Maorino - Io credo fermamente nella cooperazione, nella capacità di "fare rete", e di "muovere insieme" verso un obiettivo comune. Diverse formule aggregative potrebbero convogliare istanze diverse del comparto produttivo: dalle spese comunitarie, all'istituzione di piccoli centri di trasformazione del prodotto in prossimità dei mercati ortofrutticoli, che ci permetterebbero in qualche modo di canalizzare la merce senza portarci a svenderla nei periodi di sovrapproduzione".

Giuseppe Busacca (Harmoniz) e Vincenzo Maorino (produttore)

"Altresì, partnership di più ampio raggio possono generare continuità di fornitura 12 mesi l'anno, garantendo una certa costanza qualitativa – spiega ancora il produttore - In questa prospettiva, apprezzo particolarmente il lavoro portato avanti dalla sementiera Harmoniz, che si sta muovendo per generare relazioni sinergiche tra il comparto produttivo e quello distributivo, continuando parallelamente a lavorare a stretto contatto con noi produttori per sviluppare ibridi di caratteristiche per noi sempre più importanti: dal miglioramento della tenuta in pianta all'implementazione di pacchetti di resistenze genetiche completi, maggiore adattabilità climatica e riduzione del fabbisogno idrico delle piante".

Arucimeli F1

"Dal punto di vista delle singole aziende agricole, invece, posso offrire la mia esperienza – rivela l'intervistato - Qualche anno fa abbiamo scelto di programmare la produzione, specializzandoci su due/tre segmenti chiave e questo ci ha reso meno vulnerabili alla volatilità dei prezzi di mercato, permettendoci di rimanere sul mercato più a lungo con la stessa varietà. Ho iniziato a collaborare con alcune aziende sementiere mosse dall'obiettivo di offrire soluzioni reali. Tra queste, la già menzionata Harmoniz, della quale ho provato nuovamente quest'anno il tondo liscio Carreras F1, l'oblungo verde Socrate F1, due nuove varietà di midi e mini plum, Croconì e Arucimeli, e alcuni colorati.

Carreras è una "macchina da guerra": una varietà che ho imparato a gestire correttamente nel tempo grazie al prezioso supporto dello staff tecnico di Harmoniz, risolvendo del tutto il problema dello sgrappolamento verificatosi il primo anno. So che molti produttori di questa zona la stanno trapiantando, rimpiazzando altre varietà in trapianti di giugno/luglio. A mio avviso, Carreras ha tutte le carte in regola per confermarsi come varietà di riferimento anche al centro-sud".

"Le nuove varietà le conosco meno e mi sbilancio poco, sia perché mi sto cimentando quest'anno nella coltivazione di questi segmenti, sia perché le ho testate solo su piccola scala – conclude l'imprenditore - La performance mi è sembrata promettente, ma vorrei riprovarle su scala allargata l'anno prossimo per una disamina più accurata. In ogni caso, il prossimo 19 giugno tutte le varietà sopra citate verranno presentate durante un Open Day Harmoniz presso la mia azienda; tecnici e produttori della zona potranno, quindi, effettuare le proprie valutazioni direttamente in campo".

Per maggiori informazioni:
Harmoniz
Giuseppe Busacca
+39 338 344 5650
Andrea Tidona
+39 334 135 2581
Guglielmo Roccasalvo
+39 366 988 7564