"Dopo settimane di crisi, con prezzi bassi, da 15 giorni abbiamo notato una leggera ripresa nelle quotazioni delle arance. Peccato che la stagione sia in parte già conclusa". Lo afferma Daniele Di Mauro, grossista presso il Mercato di Cesena e titolare dell'azienda "Agricola".
"Le vendite sono andate a rilento - continua - e non ci sono state grosse soddisfazioni. Purtroppo, ascoltando il parere di colleghi anche di altre parti d'Italia, è stata una situazione generalizzata, nei mercati all'ingrosso. Non so se è per via dell'inflazione, oppure dei calibri non troppo elevati, o di una crisi generale, fato sta che i consumi non sono mai decollati".
Daniele Di Mauro
La qualità organolettica delle arance è sempre stata elevata, al di là dei calibri che, a causa delle condizioni meteo, in taluni casi sono stati al di sotto delle aspettative. "Ma nonostante l'ottimo sapore, tipico delle arance italiane, non vi sono state richieste vivaci".
Al momento sono disponibili le ultime arance Tarocco, poi inizierà la raccolta delle tardive. "Abbiamo avuto nei mesi scorsi prezzi sono attorno a 0,70 - 1,30 a seconda del calibro e della qualità. Ora sono migliorati: si arriva a 1,50 euro/kg, mentre il calibro da spremuta è quotato attorno a un euro. Non sono comunque cifre esaltanti, anche perché di grossi calibri non ve ne sono molti. Però va detto che negli ultimi 15 giorni le quotazioni sono state leggermente più brillanti rispetto ai mesi invernali. Credo che per remunerare in maniera adeguata tutta la filiera servirebbero almeno 0,30 - 0,50 euro in più".
Il problema della siccità in ampie zone del sud d'Italia, Sicilia compresa, crea un aumento dei costi. "Gli agricoltori sono costretti a irrigare e più turni irrigui significano maggiori costi da sostenere, che poi non si riesce a scaricare sul compratore finale. Non è una situazione facile".
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