All'inizio del 2024, i prezzi dei pomodori hanno subito un calo che si avverte ancora oggi. "La campagna di quest'anno è iniziata in modo alquanto atipico. Alla CASI, dove gestiamo tra il 60 e il 70% di alcune varietà di pomodori prodotti nella provincia di Almería, abbiamo deciso di ritardare il trapianto di questa campagna a causa del ToBRFV, ma anche le condizioni meteo hanno destato qualche preoccupazione. Il trapianto è stato ritardato in media di circa 7-10 giorni, posticipando l'inizio della raccolta di 2-3 settimane rispetto a una stagione normale. Questo ha portato a prezzi elevati e carenze, e abbiamo dovuto aspettare fino a dicembre per avere disponibili dei volumi significativi", ha affermato Juan Jesús Lara, amministratore delegato della CASI.
"Tuttavia, non possiamo dimenticare che operiamo in un mercato globalizzato. A dicembre, Marocco e Turchia hanno goduto di condizioni meteo favorevoli, registrando un eccesso di produzione. Questo, insieme al fatto che la nostra campagna è attualmente in pieno svolgimento, ha spinto i prezzi verso il basso", ha affermato Juan Jesús. "Alla CASI abbiamo sia commodity che specialità, ma sicuramente commercializziamo meglio le specialità, perché sono varietà ben consolidate e di alto valore".
"Non è semplice per noi in questo momento, perché a questa situazione di sovrapproduzione sul mercato si sono aggiunte le proteste in quasi tutti i Paesi europei, inclusa la Spagna, che hanno causato alcuni ritardi nella logistica e generato qualche incertezza sul mercato. E non dobbiamo dimenticare che mentre noi subivamo i blocchi stradali, il Marocco ha potuto continuare a spedire i suoi pomodori via mare, senza alcuna restrizione, verso la Francia, così come nei Paesi Bassi e nel Regno Unito".
"Ma nonostante tutto questo e anche se i prezzi non erano paragonabili a quelli registrati a gennaio della scorsa stagione, non abbiamo avuto alcun problema, né nella fornitura né nelle vendite, grazie alla nostra stabilità produttiva, al servizio che forniamo, alla nostra qualità e al nostro costante impegno nel promuovere prodotti che nessun altro ha", ha spiegato Juan Jesús Lara. "Vale anche la pena ricordare che la campagna dura fino ad aprile e pensiamo ci sia ancora tempo perché il mercato torni alla normalità. L'eccesso di produzione del Marocco terminerà, con i volumi che solitamente iniziano a diminuire a febbraio/marzo, e quest'anno il Ramadan inizierà prima, e quindi anche le esportazioni termineranno in anticipo. Per quanto riguarda la Turchia, non ci influenzerà molto perché non lavorano con le stesse varietà e non esportano negli stessi mercati. E anche se i Paesi Bassi inizieranno presto a produrre in serre ad alta tecnologia, crediamo fortemente che i prezzi dei pomodori potrebbero riprendersi entro la fine di febbraio".
"Dobbiamo considerare che siamo solo al 40% della campagna, e che le nostre piantagioni stanno andando molto bene. Inoltre, ciò che alla fine conta di più è la redditività media, quindi dovremo aspettare qualche mese per fare un bilancio finale più preciso".
"Se seguiteranno a ostacolarci, non potremo continuare a differenziarci"
Con 80 anni di storia e quasi 2.000 produttori di pomodori, CASI, il principale produttore e distributore di pomodori in Europa, ha voluto manifestare il suo sostegno alle proteste dei produttori spagnoli, appoggiando le istanze del settore.
"Sin dall'inizio siamo stati dalla parte dei produttori e delle associazioni come Coexphal, e condividiamo le loro richieste di ridurre la burocrazia e fornire una soluzione al problema dei prodotti fitosanitari e alla concorrenza sleale di altri Paesi. È incredibile che nessun parlamentare o legislatore si preoccupi mai di consultare un responsabile del settore o un'associazione prima di prendere decisioni che influenzeranno direttamente il nostro settore. Per sapere cosa succede nei campi, bisogna prima andarci".
"Un esempio è il quaderno di campagna digitale. In media, i produttori CASI hanno circa 50 anni e molti di loro non sono preparati digitalmente per un cambiamento così radicale, quindi abbiamo dovuto creare un dipartimento specifico per fornire loro un supporto in vista dei prossimi cambiamenti. Questo è il tipo di problema che coloro che stabiliscono le regole purtroppo non considerano".
"Un'attività già molto impegnativa dal punto di vista finanziario e burocratico, dovrebbe essere semplificata. Guardando indietro a 80 anni di storia, CASI è riuscita a reinventarsi in numerose occasioni, ma se seguiteranno a ostacolarci, non potremo continuare a differenziarci. E lo stesso vale per le altre aziende del settore".
Per maggiori informazioni:
CASI
Carretera Níjar, la Cañada, km8
El Alquián 04130, Almería. Spagna
+34 950 626 141
[email protected]
www.casi.es