Sì al riciclo e alle politiche per il rispetto ambientale, no agli integralismi e alle scelte dettate dalle mode contro ogni principio scientifico. E' uno dei concetti espressi da Rocco De lucia, imprenditore titolare di Siropack, imprsa che costruisce tecnologie per il confezionamento (sia per carta che per plastica).
"Il voto della scorsa settimana - dice De Lucia - salva una filiera fondamentale per il nostro Paese e certifica la sconfitta su tutta la linea non solo dell'ex Commissario Timmermans, che ha fallito anche alle elezioni olandesi, ma di tutte le forze politiche che hanno fatto del Green Deal una battaglia ideologica e non sostenuta da basi scientifiche. Il rischio drammatico che abbiamo corso deve servire da monito affinché la competenza, prima di tutto tra i nostri rappresentanti al Parlamento, non sia un optional ma la base di ogni riflessione".
"Non hanno trovato spazi gli integralismi, mentre ha prevalso la ragione e il concetto che non è solo un materiale a inquinare, ma l'uso e la destinazione che gli si dà".
E conclude: "Ben vengano nuovi spunti per ottimizzare e rafforzare i processi di riciclo ed economia circolare tesi a salvaguardare il nostro pianeta, ma illazioni ideologiche non possono spazzare via anni di ricerca scientifica. Stiamo quindi attenti a chi affidiamo la nostra rappresentanza in Europa".
Chiara anche la posizione del presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli sul Regolamento Ue sugli imballaggi. "Il Parlamento europeo ha approvato alcune essenziali richieste di modifica che pervengono dalla filiera nazionale, rendendo un po' più equilibrato il nuovo testo normativo. L'eliminazione, ad esempio, del divieto di commercializzazione degli imballaggi monouso per l'ortofrutta, che avrebbe avuto pesanti ripercussioni in termini di sicurezza e sprechi alimentari, e il giusto bilanciamento tra riuso e riciclo, ha riportato il provvedimento in una dimensione più ragionevole".
Permangono tuttavia delle criticità, laddove si conferma il divieto delle confezioni pluriprodotto, la tendenza ad andare verso forme di vendita alla spina, che hanno sinora dato risultati discutibili sia in termini ambientali che di gestione operativa, nonché la volontà di spingere sull'introduzione di sistemi di cauzionamento, che vedrebbero pesantemente coinvolto il settore della distribuzione, ma anche della produzione, in caso di eventuali sistemi di raccolta per il riutilizzo, i cui costi ricadrebbero inevitabilmente sulla filiera e sui consumatori".
"È necessario provare a fare qualche ulteriore passo avanti nella fase finale del Trilogo. C'è ancora da lavorare nell'ultimo miglio, ma il passaggio della scorsa settimana è senz'altro positivo", ha concluso Buttarelli.
"Il voto del Parlamento Europeo - si legge in una nota di Bestack - è solo un passo nel processo legislativo, e il documento ora passa al Consiglio dell’Unione Europea per ulteriori discussioni. La decisione finale richiederà un’approvazione congiunta prima di diventare legge".
Con l’approccio della presidenza del Consiglio dell’UE nel gennaio 2024, l’incertezza sulle estensioni delle negoziazioni solleva interrogativi sulla conclusione del processo entro il mandato attuale.
"In sintesi, mentre il Parlamento Europeo avanza in direzione della circolarità degli imballaggi, la controversia tra riutilizzo e riciclo, insieme alle deroghe introdotte, potrebbe avere conseguenze rilevanti per diversi settori. La necessità di equilibrare gli obiettivi ambientali con le esigenze dell’industria sarà al centro delle future discussioni e negoziazioni".