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In Marocco, il calo della produzione di frutta non si traduce in un aumento delle importazioni

La produzione frutticola marocchina sta vivendo un anno difficile a causa delle condizioni climatiche avverse. Questo porterebbe a un aumento dei volumi di importazione per coprire la domanda locale, ma il quadro è più complicato, secondo l'importatore marocchino El Yazid Bennouna.

Innanzitutto, le importazioni di frutta sono destinate soprattutto a coprire la controstagione in Marocco, e gli ultimi due anni non hanno fatto eccezione. Spiega Bennouna: "Quando sono disponibili i prodotti marocchini, le importazioni non possono competere in termini di prezzo o qualità. Ecco perché i nostri calendari di importazione sono controstagionali. A causa delle condizioni climatiche, registriamo sempre più ritardi nell'avvio della stagione di molti frutti in Marocco".

Bennouna elenca i principali prodotti regolarmente importati: "La domanda è forte per i kiwi, che attualmente importiamo da Italia e Grecia, funghi, indivia e pere dalla Spagna, ananas dalla Costa Rica, frutta esotica e tropicale da Indonesia e Thailandia, zenzero dalla Cina e mele dall'Italia. Importiamo anche avocado da Cile o Perù ma quando inizia la stagione marocchina, sono i prodotti locali a conquistare il mercato".

Per altri prodotti, in particolare quelli che raggiungono volumi abbondanti in Marocco, i deficit di produzione non vengono automaticamente sostituiti dalle importazioni. Ad esempio, il deficit di produzione nel settore degli agrumi, che la scorsa stagione era pari a circa il 50%, ha portato a sole 40 tonnellate di importazioni dall'Egitto, rispetto a 0 tonnellate della stagione precedente. Bennouna commenta: "L'importazione di frutta è soggetta a regole, permessi di importazione e specifiche. Gli agrumi sono uno dei frutti che non importiamo e quindi la sostituzione del deficit produttivo riguarda quantità minime".

Continua l'importatore: "Per soddisfare la domanda sul mercato locale, le esportazioni marocchine sono diminuite. Allo stesso tempo risulta in calo anche la domanda locale. Il parametro del prezzo resta decisivo e impedisce un aumento sostanziale delle importazioni. Osserviamo addirittura un calo delle importazioni di prodotti che abitualmente si importano in grandi quantità".

Il calo delle importazioni di frutta, nonostante quello della produzione locale, è direttamente collegata alla riduzione del potere d'acquisto in Marocco. Aggiunge Bennouna: "Il calo del potere d’acquisto è forte in un contesto di inflazione globale e soprattutto dopo il terremoto che a settembre ha colpito il Marocco. Una parte significativa del budget delle famiglie è stata destinata agli aiuti alla popolazione colpita, modificando di conseguenza il loro comportamento e ridotto il consumo di frutta, soprattutto di quella importata".

Secondo l'ultimo rapporto di HCP (autorità per le statistiche) pubblicato a settembre, la frutta è il prodotto alimentare più colpito dall'inflazione, pari al 2,8% su base annua. L'indice dei prezzi alimentari è aumentato del 10,4%. Nel settore dei servizi, quello più colpito dall'inflazione è la ristorazione, con il 5,9%. "Il settore della ristorazione è una delle tre destinazioni della frutta importata in Marocco, insieme ai supermercati e ai rivenditori", afferma Bennouna.

Per maggiori informazioni:
El Yazid Bennouna
EB Fleg
+212661142371