Le prime vendite della campagna 2023 del kaki Rojo Brillante - prodotto nella Piana di Sibari (Calabria) dai soci della cooperativa Agrusib a marchio Apollo - sono iniziate ieri, lunedì 23 ottobre.
"La commercializzazione è cominciata bene e i prezzi sono allineati a quelli spagnoli. A fronte di una presenza adeguata di kaki italiano, quest'ultimo viene preferito anche per le sue caratteristiche organolettiche. Il nostro prodotto resta a livello nazionale, più specificatamente al sud Italia, e a seconda dei calibri siamo presenti nei mercati tradizionali e in alcune catene della Grande distribuzione", dichiara Domenico Oriolo, presidente della cooperativa.
"Prevedo una stagione abbastanza lineare, coerente con le vendite dello scorso anno. Qualche perdita di resa si è registrata negli areali più freddi, colpiti dal maltempo primaverile. La stagione molto calda fino a quasi tutto ottobre ha invece influito, specie in alcuni lotti, sul calibro dei frutti. Il kaki è una coltura molto esigente in acqua e, dove non si è potuto intervenire con adeguata irrigazione dei frutteti, la pezzatura è risultata inferiore. Si tratta di un 15-20%, che generalmente raggiunge il canale Gdo, in bauletto a peso egalizzato. Il restante 80% mostra calibro soddisfacente, ben richiesto dai mercati tradizionali. Inoltre, quest'anno, nel corso del ciclo di produzione abbiamo riscontrato un attacco aggressivo di mosca mediterranea, elemento che ci accomuna ad altri areali italiani", continua Oriolo.
Il kaki è un prodotto di stagione e la finestra commerciale si chiuderà a fine dicembre. "Il frutto arriva sui mercati come una novità in questo periodo dell'anno e, come tutte le novità, viene recepita bene dal consumatore, che non attende necessariamente il clima fresco per consumarlo. Infatti, pur essendo un prodotto autunnale, il kaki Rojo Brillante soffre meno dell'andamento climatico rispetto agli agrumi", sottolinea Oriolo.
La Agrusib sta cominciando anche con le prime raccolte delle varietà agrumicole più precoci. "Quest'anno sembra ci sia molto interesse sugli agrumi italiani da parte dell'estero, in primis Francia ed Europa dell'Est", conclude Oriolo. "Nonostante le difficoltà registrate in produzione, rimaniamo ottimisti sul commercio. Nelle prime fasi della campagna i calibri saranno un po' più piccoli, a causa della siccità. Le irrigazioni di emergenza non sono infatti bastate".