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Flessione per gli ordinativi di uva

La recessione economica tedesca spaventa gli operatori ortofrutticoli italiani

La Germania è la prima economia dell'Unione Europea, con un Prodotto Interno Lordo che rappresenta il 29% di quello dell'Eurozona. Ormai dal primo trimestre dell'anno, però, sta affrontando una forte recessione, con un PIL che a fine 2023 rischia di vedere il segno negativo.

La mancata crescita della locomotiva d'Europa sta spaventando gli operatori italiani, poiché rappresenta il principale mercato europeo dell'ortofrutta made in Italy. Ne abbiamo parlato con Giacomo Suglia, presidente di Apeo, l'associazione produttori ed esportatori ortofrutticoli, e vicepresidente di Fruitimprese. "In Germania si consuma oltre 1/3 dell'ortofrutta italiana esportata, per cui la frenata tedesca è un altro motivo di preoccupazione per il nostro comparto, già flagellato dal cambiamento climatico che compromette le coltivazioni. Le economie dei due Paesi sono molto integrate, soprattutto nel settori dell'agrifood. Ad esempio, se facciamo riferimento all'uva da tavola, noto per essere il secondo prodotto ortofrutticolo più esportato dopo le mele, il 31% del suo export europeo riguarda proprio la Germania (l'80% nelle Gdo), seguito da Francia con il 18% e dalla Polonia con l'8%".

Sebbene in lieve miglioramento, preoccupa l'inflazione in Germania, che passa dal 6,5% di luglio al 6,4% di agosto. "Il rallentamento tedesco può generare riflessi inevitabili anche per l'economia del nostro Paese - continua Suglia - Si riducono i consumi delle famiglie nei supermercati tedeschi. Tutti i produttori di uve, ad esempio, hanno più o meno rapporti economici e commerciali con la Germania, e alcune aziende registrano un calo degli ordinativi di circa il 20% rispetto allo stesso periodo del 2022".

Il presidente Suglia sottolinea che la stagione dell'uva da tavola pugliese è segnata da un calo produttivo del 30%. "Nonostante le difficoltà, domanda e offerta si mantengono quasi in equilibrio, anche se le richieste dei buyer italiani vedono una leggera diminuzione negli ultimi 15 giorni. Migliore è invece il trend per quelle uve facenti parti a dei Club".