Prosegue la lotta alla cimice asiatica con l'introduzione degli insetti utili antagonisti. A livello nazionale, vi sono due livelli di intervento: introduzioni inoculative di Trissolcus japonicus secondo gli schemi previsti dai progetti pubblici; introduzioni massive di Anastatus bifasciatus, prodotto e venduto da Bioplanet.
"Occorre fare una precisazione - spiega Stefano Foschi di Bioplanet - Trissolcus japonicus rimane un insetto esotico che può essere rilasciato solo a seguito di specifici permessi ministeriali da strutture autorizzate (università, fitosanitari o comunque enti legati all'attività di ricerca e sperimentazione). Non può quindi essere prodotto a livello industriale e ovviamente nemmeno venduto e introdotto liberamente e in quantità da parte delle biofabbriche o da chicchessia. E' una precisazione d'obbligo, poiché la domanda sulle possibilità di acquisto di questi insetti "autorizzati" è ricorrente e testimonia che le idee sull'argomento sono ancora confuse".
Le introduzioni di Anastatus invece non hanno limitazioni e ricadono in programmi di introduzione non più puramente inoculativa, ma piuttosto di introduzioni massive che determinano un incremento stagionale e localizzato che comportano un impatto più efficace e immediato.
"In quest'ottica - prosegue Foschi - abbiamo completato dal 2020 al 2022 tre anni di introduzioni con oltre 400mila individui annui in Trentino Alto Adige. Nel 2023 si è deciso di interrompere, considerando di aver raggiunto un livello soddisfacente di equilibrio con il fitofago e, si spera, stabile".
"Nel contempo sono partiti programmi di introduzione analoghi in altre aree del territorio nazionale: in Val di Chiana, su un areale di circa 500 ettari coltivati a drupacee e pomacee e, soprattutto, in Piemonte, dove l'introduzione di Anastatus si pone il duplice obiettivo di incidere sulle popolazioni di cimice asiatica, ma anche sulla temuta cimice del nocciolo Gonocerus acuteangulatus, per la quale Anastatus è riconosciuto tra i principali antagonisti presenti in natura".
Conclude Foschi: "Essendo il prodotto Aly 250 di libera vendita, comunque numerose introduzioni avvengono anche in altre zone e al di fuori di "grandi" progetti territoriali, a seguito di acquisti di privati che avvengono in tutta Italia. Tra i più significativi possiamo ricordare introduzioni su kiwi nell'area di Latina, su pomacee in Valtellina e su aree verdi, olivicole e viticole della Lucchesia, nonché aziende agricole dell'Alto Adige che proseguono autonomamente le introduzioni facenti parte dei progetti del triennio precedente".
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