La disponibilità di agrumi è stata inferiore rispetto al solito in questa campagna, soprattutto nella seconda parte. Il clima è stato sfavorevole e la siccità, che ha caratterizzato le diverse fasi del ciclo produttivo, ha avuto ripercussioni sulle colture.
"Questa è una campagna agrumicola complessa. Dobbiamo gestire le esigenze del campo, proteggere gli interessi dei produttori e affrontare gli alti costi di confezionamento e commercializzazione. Nonostante i nostri sforzi e il miglioramento continuo, inevitabilmente il prezzo finale ne risentirà ", ha dichiarato Antonio Alarcon, amministratore delegato della The Natural Fruit Company (TNFC).
"Quando c'è una congiuntura inflazionistica, la grande distribuzione si preoccupa del consumatore finale, evitando aumenti di prezzo e lanciando anche proposte deflazioniste di paniere. La nostra realtà è che dobbiamo difendere in modo trasparente il costo della frutta in campo, dove viene coltivata, e che quest'anno ha risentito anche di minori rese", ha dichiarato Antonio Alarcon.
La somma di questi fattori favorisce in Europa la fornitura di Paesi terzi come Marocco, Egitto e Turchia. "Sappiamo affrontare la concorrenza, indipendentemente dall’origine. Nonostante l'inflazione, ci sono sempre clienti alla ricerca di grandi marchi. I nostri clienti hanno molta fiducia nei nostri prodotti perché sanno che i nostri marchi garantiscono loro il servizio, hanno produzioni proprie e rispettano i requisiti di sicurezza alimentare".
La grande sfida che deve affrontare la grande distribuzione oggi è quella di difendere la frutta fresca nei propri punti vendita e garantire la tutela del consumatore, attraverso l'informazione e prezzi equi.
"Abbiamo creato un progetto comune che riunisce più di 7.000 ettari di produzione"
The Natural Fruit Company è nata nel 2019 dall'unione di tre aziende a gestione familiare che hanno un'ampia esperienza nella produzione di arance, clementine e limoni. Fino alla fine del 2022 sono entrate a far parte del gruppo altre aziende che si sono distinte per specializzazione e proposta di valore: Marzal, come riferimento per l'arancia Sanguinelli; Bruñó, creatori di un marchio premium di melone, anguria e agrumi; e NaturGreen, pionieri nell'agrumicoltura bioinclusiva. Abbiamo chiuso l'anno con l'aggiunta di Bollo, un marchio centenario che consolida quindi il nostro portafoglio di agrumi, meloni e angurie.
"Con l'integrazione di queste 7 aziende formiamo un progetto comune che riunisce più di 7.000 ettari di colture e mette insieme processi, colture e visione, continuando a imparare da ciascuna di esse", ha affermato Antonio Alarcon.
The Natural Fruit Company si distingue come uno dei principali operatori nel settore agrumicolo per volume e posizionamento del marchio, e ha acquisito una posizione rilevante nella fornitura di meloni e angurie. Tuttavia, i calibri non sono tutto. "Fin dall'inizio, abbiamo lavorato per rendere la sostenibilità l'obiettivo principale delle nostre operazioni. Siamo pionieri nella commercializzazione di agrumi CO2 neutrali, cioè a impatto zero sulla nostra atmosfera. Cerchiamo di ridurre la nostra impronta idrica. Per noi è molto importante ottimizzare la gestione dell'acqua, una risorsa sempre più scarsa. Misuriamo costantemente il consumo di acqua nelle nostre aziende agricole. Abbiamo tutte le certificazioni biologiche disponibili sul mercato, oltre alla nostra certificazione di agricoltura inclusiva, promossa principalmente dalla Naturgreen".
"Nei prossimi cinque anni, la TNFC sarà secondo me un'azienda completamente integrata, guidata dai suoi marchi di punta per i quali la qualità viene prima di qualsiasi altra cosa. C'è ancora margine di crescita in Europa e speriamo di continuare a svilupparci anche nelle destinazioni al di fuori dell'Ue. Il nostro obiettivo è continuare ad aumentare la nostra area di produzione e i volumi, con un chiaro impegno nell'innovazione, per essere più efficienti e poterla trasferire al cliente finale", ha concluso Antonio Alarcon.
Per maggiori informazioni: thenaturalfruit.com