Le cipolle gialle italiane sono ai minimi storici come scorte, con un calo di circa il 50% a febbraio rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi. Anche all'estero le disponibilità sono basse. Quindi? Quindi tutti le cercano e, ovviamente, i prezzi salgono alle stelle.
"La cosa buffa - esordisce l'operatore Davide Marmocchi - è che quando c'è tanta merce, nessuno la vuole. Ora che ce n'è poca, pare che la cipolla sia diventata indispensabile come l'acqua. Posso affermare con sicurezza che, in tanti anni di lavoro, non ho mai visto prezzi così alti. Strano mondo, il nostro".
Nel dettaglio, l'Austria ha praticamente chiuso le esportazioni. I Paesi Bassi esportano, ma la media dei prezzi è alta. "Un commerciante con cui lavoro normalmente, oggi (22 febbraio 2023, ndr) mi ha proposto la cipolla a 94 centesimi/kg".
Marmocchi sta privilegiando i suoi clienti abituali (molte sono catene della gdo), quelli che lavorano fianco a fianco con lui tutto l'anno, quelli che non cercano la speculazione immediata ma instaurano un rapporto di fiducia, in grado di capire quando si può chiedere uno sconto e quando, invece, è indispensabile pagare il prezzo richiesto.
La cipolla bianca e la rossa, invece, hanno scorte più in linea con il periodo. "Temo, inoltre, che avremo un vuoto di disponibilità - conclude Marmocchi - fra il termine delle importazioni e la produzione precoce italiana. Quanto durerà il gap? Credo da 15 a 30 giorni, ma vedremo come si evolverà la situazione".
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