Nonostante l'aumento dell'inflazione e la crisi energetica, stabilità e continuità caratterizzano il commercio di frutta e verdura nel cantone di Berna. "Al momento non possiamo lamentarci", riferisce Fabio Steiner, grossista Horeca e managing director della Küng + Steiner AG, con sede a Niederwangen, a sud-ovest della capitale svizzera.
"Il 1 gennaio scorso, oltre all'inflazione, sono stati adeguati anche i prezzi dell'energia (elettricità, gas, fra gli altri) che, a loro volta, prima o poi avranno un impatto anche maggiore sul potere d'acquisto, e quindi sulla domanda. Nel settore Horeca regionale, l’umore è abbastanza nero. Molti ristoratori, soprattutto quelli più anziani, si stanno lentamente ma inesorabilmente stancando delle molteplici crisi, aggravate dalla mancanza di personale, che si fa sentire ormai da diversi anni".
La Küng + Steiner AG si dedica da 40 anni alla fornitura di aziende di catering e grandi consumatori nel cantone di Berna, ed è ora gestita dalla seconda generazione. Nel corso degli anni, l'azienda all'ingrosso si è affermata come fornitore di gamma completa, motivo per cui i clienti hanno ora accesso a un assortimento diversificato composto da frutta e verdura, prodotti ready-to-cook, ma anche latticini, succhi e bevande, e specialità alimentari.
"La situazione estremamente difficile dell'approvvigionamento di merci importate ci sta attualmente causando dei problemi. Le verdure italiane, ad esempio, sono attualmente molto scarse e di conseguenza vengono commercializzate a prezzi elevati. Lo stesso vale per i piccoli frutti provenienti da Spagna e Portogallo. Non ci sono stati gravi strozzature, ma stiamo notando che diventa sempre più difficile procurarsi i prodotti nelle qualità e quantità desiderate, il che a sua volta ha un impatto negativo sulla capacità di pianificare l’attività".
© Küng+Steiner AG
Fabio Steiner è amministratore delegato della Küng + Steiner AG e rappresenta la seconda generazione della famiglia a dirigere l'azienda.
Le colture di nicchia stanno acquisendo importanza
Una parte significativa dell'assortimento di prodotti ortofrutticoli proviene da coltivazioni svizzere, preferibilmente dal vicino cantone di Berna. "Anche il nostro marchio regionale Bärnbiet è riuscito a mantenere la sua posizione durante la pandemia, il che significa che la domanda di prodotti regionali è rimasta sostanzialmente stabile - continua Steiner - Stiamo riscontrando che, in particolare le colture di nicchia prodotte a livello regionale, siano esse ortaggi a radice o pomacee come la Topaz e la vecchia varietà di mele Sauergrauech, sono molto apprezzate dai consumatori. Dal punto di vista del marketing, gli asparagi, in particolare quelli verdi, stanno diventando sempre più interessanti, grazie agli alti margini di guadagno. In considerazione del cambiamento climatico e l’associata variabilità climatica, la coltivazione regionale di molti prodotti tende a diventare più difficile, quindi speriamo che quest'anno i nostri coltivatori non vengano colpiti da condizioni meteo estreme".
Perdita della continuità
Steiner è cautamente ottimista sul prossimo futuro: "Le sfide prima descritte stanno rendendo sempre più difficile reperire frutta e verdura nelle qualità desiderate. Purtroppo oggi manca quella continuità che è sempre esistita nel nostro settore. E, secondo me, sarà così anche nei prossimi anni".
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Fabio Steiner
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