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Cirilo Arnandis, presidente della DOP Kaki Ribera del Xúquer:

"È evidente, e lo dimostrano i nostri studi di mercato, che molti non conoscono ancora i kaki"

La campagna dei kaki Persimon® si è recentemente conclusa con grandi complicazioni dovute a delle significative carenze di produzione. Nonostante le difficoltà delle ultime stagioni, la superficie coltivata a DOP Kaki Ribera del Xúquer rimane stabile, anche se il frutto necessita di maggiore promozione per raggiungere un numero sempre più rilevante di consumatori. Cirilo Arandis, presidente del consiglio di regolamentazione della DOP Kaki Ribera del Xúquer, ha analizzato la situazione attuale di questo prodotto al Fruit Logistica 2023.

"La campagna di quest'anno è stata piuttosto impegnativa, a causa del calo della produzione che, sebbene previsto, alla fine è stato ancora più deciso in termini di volumi commercializzati. Quando si verificano queste circostanze, non può mai essere una buona stagione per nessun operatore del settore. Dal punto di vista dei nostri coltivatori e soci, la stagione è stata ovviamente negativa, perché i prezzi migliori di quest'anno non compensano in alcun modo le rese ottenute in campo".

Complessivamente, la produzione di kaki di quest'anno è risultata ridotta del 70% rispetto al raccolto stimato. Questo significa che è stato commercializzato circa il 50% in meno, rispetto alla scorsa stagione quando la produzione è stata anche inferiore. Sono state commercializzate circa 45.000 tonnellate, ben al di sotto delle 95.000 tonnellate del 2021 o delle 114mila tonnellate del 2019.

"La riduzione del raccolto di quest'anno è dovuta principalmente alle condizioni climatiche registrate in primavera, che hanno influenzato fortemente l'allegagione dei frutti. A queste si sono poi aggiunte altre problematiche, come la presenza della cocciniglia e altre situazioni specifiche di alcune zone, ma il problema vero è che praticamente hanno interessato l'intera area di produzione", afferma Cirilo Arnandis.

La superficie coltivata a kaki coperta dalla DOP rimane stabile
Per quanto riguarda la superficie dedicata alla coltivazione del kaki, il rappresentante della DOP Kaki Ribera del Xúquer ha affermato che "nel nostro caso è rimasta stabile, con quasi nessuna diminuzione della superficie coltivata rispetto al 2017, quando ha raggiunto il suo picco, con circa 6.000 ettari. Nel 2020, la superficie è aumentata a 6.600 ettari grazie all'ampliamento dell'ambito geografico del consiglio di regolamentazione.

"Sappiamo tutti che, nell'ultimo decennio, lo sviluppo di questa coltura è stato notevole, ma gli ultimi anni sono stati difficili, e questo ha fatto sì che molti produttori fuori dall’ambito della denominazione d'origine rinunciassero a riconvertire le loro colture, dopo essere stati inizialmente attratti dalle rese che si ottenevano con la coltivazione del kaki. Infatti, le piantagioni di kaki esistenti sono state sradicate, a causa dei bassi prezzi ottenuti nelle ultime stagioni. In ogni caso, i produttori associati del consiglio di regolamentazione sono per lo più soci di cooperative. Mentre gli ultimi anni sono stati più impegnativi, tutti i kaki sono stati ancora raccolti e commercializzati dalle nostre cooperative, il che dimostra la stabilità e la sicurezza che offriamo ai nostri coltivatori", dichiara Arnandis.

Quali sono le principali sfide per i kaki oggi e in futuro?
"Penso che questa sia una domanda chiave non solo per il settore dei kaki, ma per tutto il settore agroalimentare, visti i cambiamenti degli ultimi anni a livello globale, nonché la situazione economica, compreso il forte aumento dei costi di produzione. Tuttavia, per quanto riguarda i kaki, penso che la sfida sia ancora nella promozione di un frutto che rimane relativamente sconosciuto al consumatore", dichiara Cirilo Arnandis.

"È evidente, e la nostra ricerca di mercato lo dimostra, che molti non hanno ancora familiarità con i kaki. Il cambiamento dipende, in larga misura, dagli sforzi che si fanno in ambito promozionale. Il consiglio di regolamentazione ha investito per anni più di 2 milioni di euro l'anno in campagne promozionali in 6 Paesi con il sostegno del governo di Valencia, ICEX e dei programmi europei, e continueremo su questa linea. Inoltre, nel 2023 festeggeremo il nostro compleanno. Saranno 25 anni dalla nascita del consiglio di regolamentazione e vogliamo sottolineare tutto ciò che rappresenta, vale a dire un impegno verso i nostri produttori affinché la loro attività riceva il riconoscimento che merita, verso la terra e verso 'l'autonomia alimentare', ovvero l'offerta e la garanzia di approvvigionamento di prodotti di qualità coltivati localmente. Spero che il 2023 serva a esaltare e identificare tutti questi valori legati alla nostra denominazione di origine, e che questo aiuti i consumatori a riconoscerli e ad apprezzarli come meritano".

La Cina è un buon mercato, ma l'Europa rimarrà sempre quello più importante
È in corso ormai da diversi anni il processo di apertura del mercato cinese ai kaki, ed è di grande interesse per gli esportatori spagnoli. "Sappiamo che è un processo lento e che potrebbe richiedere ancora del tempo ma ovviamente, l'apertura di nuovi mercati per noi è importante, dal momento che i nostri associati sono degli esportatori, come dimostra il fatto che, ormai da molti anni, l'80% della nostra produzione è destinata all'esportazione. In ogni caso, l'Europa è e rimarrà il nostro mercato più importante", dice Arnandis.

Belle sensazioni al Fruit Logistica 2023
"Fortunatamente, con l’ultima edizione, la fiera è tornata alle modalità di prima della pandemia, quindi è tornata ad essere un’occasione di incontro con clienti e partner. Il contatto personale, che non era stato possibile negli ultimi anni, ci ha reso felici e, come al solito, è stato un evento fieristico molto produttivo".

Per maggiori informazioni:
Denominació d'Origen Protegida
Kaki Ribera del Xúquer
Plaça País Valencià, 7
46250 l’Alcúdia, València. Spagna
+34 962 99 77 02
d.o.kaki@kakifruit.com 
persimon.eu