Avvisi

Ricerca di personale

Speciale continua

Top 5 - ieri

Top 5 - ultima settimana

Top 5 - ultimo mese

A cura del prof. Fernando Tateo dell'Università di Milano

Presente e futuro dell'uva da tavola

Ci si chiede se l'attività previsionale dell'andamento di un mercato sia utile mezzo di indagine per gli operatori e comunque per coloro che hanno investito o investono ancora nella produzione di uva da tavola.

Nella foto a destra: vigneto su cui un trattamento con fitofarmaco impiegato in epoca e tempo inadeguato ha provocato malformazioni nello sviluppo del grappolo

La risposta più spontanea è la seguente: dipende dalla qualità dell'indagine e quindi dalla credibilità della fonte di informazione. I Laboratori di Ricerche Analitiche e Tecnologiche sugli Alimenti e l'Ambiente del Dipartimento Di.S.A.A.- Università degli Studi di Milano hanno, negli ultimi tre anni, raccolto il parere di un numero significativo di medi e piccoli produttori di uva da tavola delle zone pugliesi note per l'atavica produttività (Rutigliano, Noicattaro, Adelfia, Turi ed altre).

Ne è scaturito un quadro sufficientemente uniforme, che riproduce sistematicamente un parere che da tanti anni si ripete: quello dell'uva da tavola un mercato che non può ritenersi tra i più favorevoli per un investimento.

Nella foto a sinistra: il prof. Fernando Gabriele Giorgio Tateo,
Ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari - UniMi

Ma a complicare il disequilibrio del mercato v'è ora un fattore aggiuntivo: la comparsa dell'innovazione anche nel settore della coltivazione, non in senso tecnologico, ma in senso "varietale". Nel consumatore, si è generato l'interesse per le nuove varietà caratterizzate dall'assenza di semi, e la remunerazione di tali "prodotti speciali" ha in buona parte destabilizzato i prezzi di acquisto delle varietà tradizionali: la remunerazione delle uve tradizionali al produttore ha subito un tracollo tale, per cui la remunerazione al produttore stesso ha raggiunto, in una stragrande parte della zona di produzione, il dato di 40-50 cent./kg.

Ben diverso invece è il prezzo al consumatore nella presentazione sul mercato, che pur arrivando a valori superiori a un euro, non raggiunge tuttavia le quotazioni al consumatore raggiunte dalle nuove varietà. 

Ma quella dell'innovazione varietale non risolve certamente le molte problematiche insite nella commercializzazione dell'uva da tavola: tale frutto, per la spinta concorrenziale di altre tipologie (pere, mele, frutti più o meno esotici, ecc.) non trova ancora vita di consumo facile e ha ancora l'immagine del frutto "dolce", di limitato interesse anche nutrizionale.

Vigneto su cui un trattamento con fitofarmaco impiegato in epoca e tempo inadeguato ha provocato malformazioni nello sviluppo del grappolo

Come il redattore ebbe ad affermare molti anni fa in occasione di un convegno sulle problematiche dell'uva da tavola in provincia di Bari, è mancata, per questo prodotto, la spinta di carattere nutrizionale: i ricercatori del settore non hanno studiato a sufficienza il problema della qualificazione sostenuta dai nutrienti dell'uva, e i nutrizionisti non hanno nulla fatto per smitizzare l'immagine della caratteristica più evidente dal punto di vista sensoriale.

L'uva da tavola è rimasta relegata nella categoria della frutta "obsoleta"; oltretutto, nel nostro Paese non vi è stata mai una degna politica di sviluppo e consumo del succo d'uva come bevanda. Una cieca politica non legata alla verità scientifica, ma sempre inneggiante alla novità a tutti i costi, ha sommerso i banchi di vendita con prodotti d'oltre confine e d'oltre oceano. Manca dunque una politica di protezionismo del nostro settore "agrario", così come è mancata una concreta politica protezionistica del settore lattiero-caseario: la "colpa" va affidata alla scarsa cultura scientifica di buona parte della struttura politico-culturale-didattica del nostro Paese.

Tra l'altro non è stata, e continua a non essere ancora oggi studiata, l'applicazione delle tecnologie di trasformazione nel settore: la ricerca e sviluppo non tocca mai l'uva da tavola; l'innovazione non andava individuata nella creazione dello zucchero d'uva, prodotto servito a ben altro, ma nella creazione di altri derivati trasformati che coniugassero i principi nutrizionali dell'uva con quelli di altra frutta ben ricca d'altro, ma non solo in zuccheri. 

La soluzione non risiede quindi nella ricerca di varietà "senza semi", ma nella differenziazione su basi scientifiche dell'apporto nutrizionale, nella ricerca e sviluppo di ordine analitico spinto, nella politica di sviluppo nutrizionale di "derivati" dell'uva. 

Problematica non risolta è anche quella della mancata creazione di consorzi specificamente dedicati alla finalità di protezione dagli "abusi" d'uso di fitofarmaci, che hanno creato discredito sul prodotto in sé.

Non bastano le politiche di acquisizione di "tecnologie" tendenti all'incremento della produttività, servono invece le politiche atte a frenare la produttività a vantaggio della qualità, al fine di rendere l'uva da tavola appetibile per un mondo che è stanco di inventare il "bio" per incrementare l'offerta in mercato di prodotto sano e documentatamente interessante per la salute umana.

La ricerca da noi effettuata ha messo in luce ancora una volta non solo le cause di un crescente disinteresse per l'investimento in "uva da tavola",, ma una comune situazione di stallo e di ineluttabilità di perdita di interesse per l'investimento. L'invenzione dell'uva senza semi, se invenzione è, riveste il carattere di "toppa" non assolutamente risolutiva di una problematica ben più ampia: quella del disinteresse per un prodotto su cui solo all'impiego di fitofarmaci d'ogni tipo si affida la produttività, ma di cui non si è ancora voluto capire il valore intrinseco e nutrizionalmente vero.

Contatti:
Prof. Fernando Gabriele Giorgio Tateo
Ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari
Università degli Studi di Milano
348 7155835
fernando.tateo@unimi.it 


Data di pubblicazione:



Ricevi gratuitamente la newsletter giornaliera nella tua email | Clicca qui


Altre notizie relative a questo settore:


Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto