Come frutto di base, le mele mantengono sempre una certa popolarità nelle famiglie di tutto il mondo. Quest'anno, tuttavia, molte aree di produzione sono state colpite da condizioni climatiche insolite, durante la stagione di coltivazione. Nel Regno Unito le recenti temperature elevate hanno fatto registrare un anticipo di oltre una settimana per alcune varietà, mentre lo stesso caldo in Francia e in Italia ha causato un calo della produzione in questi Paesi. Anche le gelate primaverili in Spagna e in Serbia hanno causato perdite, mentre in Nord America condizioni simili hanno generato frutti a diversi stadi di maturazione sullo stesso albero, rendendo la raccolta più impegnativa del solito.
Paesi Bassi: buona domanda per le Elstar, non ancora per le Jonagold
A causa del clima caldo, il raccolto di mele olandese, stimato in 245mila tonnellate, sarà comunque inferiore, secondo gli specialisti del mercato olandese delle pomacee. Il sole e il caldo hanno influito sulla crescita e sulla qualità, rendendo la durezza e il colore un problema quest'anno. La qualità delle mele provenienti dai lotti più irrigati sembra buona, ma dove non è stato possibile irrigare, i frutti sono più difficili da calibrare e i danni causati dalle scottature sono notevoli. Elstar gode di una domanda strutturalmente buona. Quest'anno è stata venduta all'origine a 0,45-0,50 euro e questo prezzo rimane abbastanza stabile. Tuttavia, la domanda per le varietà simili a Jonagold è scarsa o nulla. Ciò ha a che fare con il raccolto disponibile della scorsa stagione e con la raccolta in Polonia che sta per iniziare.
Germania: la frutta europea appartenente al raccolto del 2022 ha dominato il mercato
L'offerta del vecchio raccolto è quasi completamente scomparsa dal mercato tedesco. Secondo le statistiche, la frutta europea della campagna 2022 ha dominato il mercato. La presenza di mele Delbarestivale e Jonagold è aumentata notevolmente, mentre anche la varietà Elstar ha acquisito importanza. Dall'Italia sono arrivate sempre più spesso mele Royal Gala e Golden Delicious. Dalla Francia arrivavano soprattutto mele Granny Smith; le Akane presentavano un frutto troppo piccolo a Monaco e quindi hanno riscosso poca attenzione. A completare la gamma le mele francesi Jerseymac, così come le Granny Smith spagnole.
La scena è stata completata dalle forniture provenienti dalla Polonia e dai Paesi Bassi. Di tanto in tanto gli afflussi sono stati troppo consistenti e la domanda troppo debole, il che ha significato che i commercianti non potessero evitare riduzioni di prezzo. I rincari sono stati molto rari. La situazione è stata simile per le importazioni da oltreoceano. In questo settore hanno dominato gli articoli neozelandesi e cileni. La loro rilevanza è stata limitata, ma ciò non ha avuto un impatto fondamentale sulle valutazioni.
Regno Unito: inizio anticipato della stagione delle mele
La stagione delle mele inglese è iniziata con 7-10 giorni di anticipo rispetto all'anno scorso per la maggior parte delle varietà. Non si tratta di un fatto insolito, dato che la scorsa stagione è stata tardiva. Tuttavia, i coltivatori stanno assistendo a un'accelerazione della maturazione a causa del clima caldo. "È chiaro che la siccità e il caldo hanno avuto un certo effetto. L'anticipo della stagione è dovuto principalmente al momento della fioritura in primavera, piuttosto che al caldo prolungato di questi giorni, anche se questo è un fattore di accelerazione della maturazione. Ciò varia da varietà a varietà e da frutteto a frutteto", ha dichiarato un coltivatore inglese.
Il colore sembra svilupparsi bene, meglio della scorsa stagione. Ciò è dovuto in parte ai livelli di luce più elevati, ma anche all'escursione termica tra giorno e notte. Le temperature diurne sono state molto elevate, sebbene anche le notti siano state calde. In alcuni casi, la dimensione dei frutti sembra essere stata limitata dalla mancanza d'acqua per l'impossibilità di irrigare o per il tipo di terreno che non trattiene bene l'acqua del suolo.
Le scottature solari su alcune varietà riducono la qualità. Altre cultivar, come la Bramley, in alcune località sono state colpite da un lungo periodo di fioritura e quindi presentano un'ampia variazione nelle dimensioni dei frutti, il che influisce sulla qualità. Nei casi in cui la pezzatura non si è sviluppata, i coltivatori hanno diradato i frutti più piccoli, riducendo la resa. Le mele Cox, sebbene in calo, rappresentano il primo volume significativo raccolto, seguito da quello delle Gala. Varietà come la Discovery sono in rapida flessione e non sono più significative.
La differenza tra quest'anno e l'anno scorso è notevole: l'anno scorso è piovuto molto, mentre quest'anno il clima è stato estremamente caldo e secco.
Secondo il coltivatore, alcuni rivenditori hanno compreso perfettamente l'inflazione che i coltivatori e i fornitori hanno dovuto affrontare e, sebbene forse non ne abbiano compreso appieno l'entità, hanno aumentato i prezzi in modo da riflettere una parte ragionevole dell'inflazione che i coltivatori hanno dovuto affrontare. Pur comprendendo che altri rivenditori trovano il mercato più competitivo e che, come i coltivatori, hanno la responsabilità nei confronti dei consumatori di mantenere un prezzo accessibile, gli aumenti dei prezzi al dettaglio, sugli scaffali dei supermercati, devono essere trasferiti ai coltivatori.
Francia: previsioni al ribasso e mercato tranquillo
In molte regioni della Francia la raccolta delle mele è iniziata in anticipo a causa di diversi eventi climatici. Le varietà precoci sono state particolarmente colpite dalla siccità. La scorsa settimana un ente del settore ha indicato una rivalutazione al ribasso delle previsioni di raccolto: tra 1,3 e 1,35 tonnellate, ovvero il 4% in meno rispetto al raccolto dello scorso anno. Una rivalutazione che riguarda in particolare la Gala "soprattutto se parliamo di raccolto commercializzabile in fresco, perché le temperature elevate influiscono sulla colorazione. Ci sarà quindi una percentuale di Gala destinata alla trasformazione più alta del solito e, di conseguenza, un mercato del fresco a ribasso. Se i raccolti sono inferiori, i livelli zuccherini sono invece molto alti".
Sul fronte della produzione, il settore, già fortemente colpito dall'aumento generalizzato dei costi, denuncia l'esplosione del prezzo all'ingrosso dell'elettricità (un aumento del 1000% in due anni) e avverte: "se non si interviene, questa situazione porterà alla morte economica di un terzo degli arboricoltori francesi".
In termini di commercializzazione il mercato è tranquillo: "Siamo arrivati su un mercato non ancora completamente sviluppato e non ancora vuoto. Ci sono ancora mele dell'emisfero meridionale e in alcuni Paesi mele del vecchio raccolto. E con il caldo che fa in tutta Europa, c'è più richiesta di frutta estiva che di mele", ha detto un operatore.
Italia: avvio di campagna esitante
La stagione melicola italiana 2022/23 è ai blocchi di partenza. Si prevede una produzione in lieve calo, con un aumento delle varietà più innovative e delle mele biologiche. Dopo i calibri leggermente inferiori dello scorso anno, si torna su livelli standard medio-grandi, che dovrebbero rispondere in maniera più idonea alle richieste di alcuni mercati rispetto alla precedente campagna.
In Alto Adige e in Trentino, così come anche in Piemonte, a metà agosto, è iniziata la raccolta della varietà Gala. In Alto Adige è previsto un deciso calo, dovuto alla forte cascola primaverile, ma anche alle ondate di caldo estremo degli ultimi mesi, che hanno impattato, in alcuni casi, il colore dei frutti, creando un maggiore scarto. Dal 29 agosto sono partite le vendite della cultivar club SweeTango™, mela in raccolta da metà agosto e dal gusto freschissimo, croccante e succosa, che ha tutte le carte in regola per una buona stagione.
In generale, si prevede un avvio di campagna esitante per le mele, secondo i consorzi e le cooperative italiane. Almeno per i primi mesi si dovrà cercare il gusto equilibrio. In questo momento, ad esempio, le temperature sono ancora molto alte e sui mercati si registra una cospicua offerta di mele che fatica a vendersi, perché c'è ancora disponibilità di frutta estiva.
Dal punto di vista della raccolta, la qualità, i calibri e l'assortimento di mele rappresentano il punto di forza con i quali affrontare lo scenario attuale. Il settore è preoccupato, infatti, per gli aumenti dei costi energetici e delle materie prime, che difficilmente potranno essere assorbiti interamente a livello di produzione. Inoltre, con il clima che sta cambiando, la gestione del prodotto sarà la nuova incognita del futuro.
In Campania questa è un'annata più scarica della precedente: infatti solo in provincia di Caserta, in termini di produzione, siamo a -30% rispetto allo scorso anno. La qualità non è delle migliori a causa dell'eccessiva siccità dei mesi scorsi. Per quanto riguarda le mele estive siamo a -15% dei volumi della scorsa annata.
Spagna: previsto un calo del 16% della produzione a causa delle gelate
La raccolta delle mele è iniziata a Girona, una delle zone di produzione più importanti della Spagna, dove è già stato raccolto il 20% della produzione. Al momento si sta raccogliendo la varietà Royal Gala, in anticipo rispetto al solito a causa delle alte temperature, anche se questo sta dando ai frutti livelli di zucchero più elevati. Nel complesso, la Spagna prevede un calo della produzione del 16% rispetto alla media degli ultimi 3 anni, a causa degli effetti delle gelate di aprile.
Al momento le previsioni indicano una produzione simile a quella dell'anno scorso a Girona, come si può già vedere nella varietà Gala, anche se i coltivatori aspettano di vedere come evolverà la produzione delle varietà successive e se ci potrà essere una leggera riduzione a causa delle ondate di calore. La siccità e le alte temperature stanno causando una mancanza di calibro in tutta Europa, oltre alla difficoltà di ottenere una buona colorazione nelle mele Gala, cosa che sta portando a un notevole calo commerciale di cui potrebbero beneficiare le mele catalane.
Sebbene i prezzi delle mele siano stati rovinosi in un'annata commercialmente difficile, le quotazioni del nuovo raccolto sono superiori di circa 15 centesimi, dato l'esorbitante aumento dei costi di produzione.
Serbia: si prevede una resa inferiore del 10%
La Serbia produce ogni anno oltre 500mila tonnellate di mele, con una superficie totale di circa 27.000 ettari. Tuttavia, per questa stagione il Paese prevede una resa inferiore di circa il 10%, a causa delle gelate che l'hanno colpito durante il periodo primaverile. Nella stagione precedente, la Serbia ha esportato un totale di circa 160mila tonnellate di mele. Per le mele convenzionali, come le Royal Gala, Granny Smith e Red Delicious, i mercati principali serbi saranno il Medio ed Estremo Oriente, insieme al Regno Unito, che è il secondo mercato europeo per le mele serbe, dopo la Russia.
La guerra in Ucraina ha portato agli esportatori di mele serbi molte incertezze. In primo luogo, la catena di approvvigionamento è stata danneggiata e i costi di trasporto verso Mosca sono triplicati. I tassi di cambio delle valute sono rimasti instabili, influenzando pesantemente le attività di import-export. Inoltre, si sono verificate molte situazioni in cui il trasferimento di denaro ha richiesto molto più tempo del solito.
Polonia: volume di mele in aumento del 10%, ma i coltivatori devono affrontare problemi di manodopera
La Polonia avrà un buon volume di mele in questa stagione, fino al 10% in più rispetto all'anno scorso, e frutti di buona qualità. Grazie all'assenza di gelate in primavera, a un'estate mite e a poche grandinate, i raccolti saranno buoni. Il volume totale di mele in Polonia è stimato in 4,5 milioni di tonnellate, il doppio rispetto a Francia e Italia. Anche in questa stagione gli esportatori polacchi vedono volumi maggiori di varietà Gala, Golden e Red Delicious. Ottenere tutta la manodopera necessaria è una sfida. I prezzi dei lavoratori sono alti e la manodopera è difficile da trovare. Non è impossibile, ma la ricerca di manodopera è complicata.
Turchia: qualità eccellente per il raccolto di mele
La raccolta delle mele turche è iniziata e la varietà Gala è stata quella più precoce. Le condizioni meteo sono state buone, le risorse idriche sono state sufficienti e gli esportatori turchi si aspettano mele di ottima qualità per il prossimo raccolto. Un esportatore ha dichiarato che questa potrebbe essere la migliore qualità di mele che i coltivatori turchi hanno visto negli ultimi dieci anni. La raccolta dovrebbe terminare in ottobre con le varietà più tardive.
Sudafrica: esportazioni negli Stati Uniti in aumento del 140%
In Sudafrica, le mele di classe 1 si vendono attualmente a R7,65 (0,45 euro) nei mercati municipali.
Le esportazioni di mele hanno mostrato alcune tendenze interessanti in questa stagione, con un aumento del 140% verso gli Stati Uniti e il Canada (partendo da una base bassa), una crescita del 42% delle esportazioni di mele verso il Medio Oriente e un aumento del 18% verso l'Estremo Oriente e l'Asia alla fine della settimana 34, rispetto allo scorso anno.
Per contro, le esportazioni di mele verso il Regno Unito sono diminuite del 13% e quelle verso la Russia del 15%, ma gli operatori notano che le esportazioni verso la Cina, in particolare, sono andate molto bene quest'anno.
"Abbiamo avuto un'annata molto buona per le mele destinate alla Cina, che aveva un'offerta interna ridotta. Per noi questo rappresenta una grande opportunità. Le vendite dirette ai dettaglianti sono state consistenti e questi sono riusciti a passare agli acquisti online per via dei lockdown".
Le ispezioni all'esportazione della nuova varietà sudafricana Bigbucks (venduta come Flash Gala) sono aumentate del 121%, mentre le ispezioni di Pink Lady sono aumentate del 10% e le ispezioni all'esportazione di Golden delicious sono l'unica categoria di mele ad essere diminuita, del 17%.
Complessivamente, la stima delle esportazioni di mele per il 2022 è superiore dell'1% rispetto all'anno scorso e le esportazioni continueranno fino alla fine dell'anno.
Nel Capo è inverno, la stagione delle piogge è in ritardo e le precipitazioni sono quindi inferiori alle aspettative. Nella Ceres Valley, la principale area di produzione di mele, i coltivatori sono già in modalità siccità e stanno scavando altri pozzi. "Siamo in ritardo del 30% sull'acqua dove vorremmo avere dighe piene", dice un coltivatore, facendo notare che dopo la recente grave siccità, i coltivatori di mele sono molto veloci a prestare attenzione alle prime avvisaglie. Secondo i climatologi, il Capo Occidentale sta per imbattersi in una siccità generale.
Nord America: prospettive positive per le mele nonostante la difficile stagione di coltivazione
Secondo la U.S. Apple Association, quest'autunno si prevede un calo di quasi il 2% nella produzione totale di mele. (Anche se si tratta di un aumento del 3,5% rispetto alla media del 5%).
A Washington il raccolto di mele è difficile da prevedere. "La stima iniziale è di 108 milioni di cartoni. Sembra che questo valore rientri nell'ambito di ciò che pensa il personale sul campo", afferma un produttore-spedizioniere.
Le difficoltà derivano dal freddo e dalla neve che si sono verificati durante la fioritura all'inizio dell'anno. Come osserva, sullo stesso albero ci sono frutti che sono stati impollinati prima del gelo/neve e frutti che sono sbocciati 10 giorni dopo, quando le temperature sono nuovamente aumentate. "Questo creerà alcune difficoltà in termini di maturazione, raccolta, ecc. Inoltre, abbiamo avuto una primavera fredda e un'estate calda".
Tutto ciò ha ritardato l'inizio della raccolta di circa due settimane. La combinazione di giorni e notti calde ha rallentato lo sviluppo della colorazione ambita dai coltivatori. "Inoltre, a questo punto, i frutti sembrano più piccoli del normale. Tuttavia, dato che siamo in ritardo di due settimane, tutte queste cose potrebbero cambiare nelle prossime due settimane", aggiunge il coltivatore-spedizioniere.
A livello varietale, le mele Wildfire Gala hanno appena iniziato a essere raccolte e confezionate, mentre le Premier Honeycrisp inizieranno tra una settimana circa. Le mele Gala normali inizieranno, al più presto, verso la fine della prossima settimana. "Veniamo anche da un raccolto ridotto della scorsa stagione e, con il ritardo di due settimane, stiamo vedendo alcune varietà con lacune, le Fuji, Golden e Pink Lady in particolare".
Allo stesso tempo dall'altra parte del Paese si dice che sia il Michigan che New York abbiano buoni raccolti di mele per la stagione 2022-23. I coltivatori di mele del Michigan prevedono di produrre il miglior raccolto degli ultimi tre anni, con una previsione di quasi 30 milioni di bushel, ovvero quasi il doppio rispetto all'anno scorso.
Anche altre regioni come la Pennsylvania e il Canada (in particolare le province della Columbia Britannica, dell'Ontario e del Quebec) stanno producendo mele. "Lo spostamento dei volumi di mele è stato molto buono questo mese - afferma il produttore-spedizioniere - Con l'alto costo del trasporto vedremo alcuni acquirenti spostarsi verso queste aree di produzione locali per contenere i costi".
Per quanto riguarda i prezzi, il divario su alcune varietà è alla base della forte quotazione di queste particolari varietà, data l'elevata domanda e la scarsa offerta in questo momento.
Cile: calo delle superfici coltivate a mele nelle principali regioni produttrici
Nel suo rapporto semestrale sulla frutta decidua cilena pubblicato lo scorso giugno, l'USDA ha stimato la produzione di mele cilene nel periodo 2021-22 a 1.036.000 tonnellate, che rappresenterebbe un calo del 4,8% rispetto al 2020-21 a causa della diminuzione della superficie piantata nel paese, che l'agenzia statunitense calcola al 4,2% per un totale di 30.097 ettari.
Le regioni di Maule e O'Higgins, nel centro-sud del paese, rappresentano rispettivamente il 63,4% e il 20,6% della superficie piantata, che insieme rappresentano l'84% della superficie totale di produzione di mele. "Tuttavia, poiché i frutticoltori continuano a passare a colture più redditizie, come le ciliegie o le noci, la superficie piantata nelle regioni di Maule e O'Higgins è diminuita nelle ultime tre stagioni", precisa l'USDA nel suo rapporto; infatti, secondo i dati dell'Odepa, è stato registrato un calo rispettivamente dell'11% e del 17,4%.
Lo scorso giugno l'USDA aveva previsto che le esportazioni sarebbero ammontate a un totale di 610mila tonnellate in tale periodo, con una contrazione del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2020/21. E sebbene i dati fino a marzo riportino un calo del 24,1% nelle esportazioni di mele cilene rispetto allo stesso mese del periodo 2020/21, per un totale di 45.552 tonnellate, le esportazioni di mele avrebbero dovuto avere una spinta maggiore in prossimità dei mesi di picco delle esportazioni, ovvero a maggio, giugno e luglio.
"All'inizio del periodo analizzato nella stagione 2021/22 uno dei principali problemi dell'industria cilena dell'esportazione di frutta fresca è stato l'aumento dei costi di trasporto e l'elevata domanda nei porti cileni, che ha causato ritardi nelle esportazioni", ha spiegato l'USDA.
Tuttavia i ritardi non sono stati solo una perdita di tempo. Da un sondaggio condotto da un ente industriale cileno sull'impatto della crisi logistica e dell'aumento dei costi nella stagione dei frutticoltori, è emerso che 9 coltivatori su 10 ritenevano di non essere in grado di sostenere i lavori della prossima campagna 2022/23.
"La situazione mostra una gravissima mancanza di finanziamenti e molti produttori non hanno modo di iniziare la campagna 2022/23 perché non hanno ricevuto le entrate previste prima di tutta questa crisi - ha dichiarato un rappresentante dell'ente di settore - Da marzo abbiamo lanciato l'allarme sull'impatto dei ritardi logistici e la consultazione che abbiamo condotto ha rivelato che il 64% dei produttori ha visto seriamente compromesso lo stato dei propri frutti a causa dei ritardi nel raggiungere i porti di destinazione". In effetti, la metà dei produttori ha registrato una perdita di condizione tra il 30% e il 60% nella produzione da vendere.
Tuttavia, osserva l'USDA, uno dei principali vantaggi che gli esportatori di mele hanno rispetto agli altri esportatori di frutta è che le mele possono sopportare tempi di conservazione più lunghi rispetto ad altri frutti; pertanto, gli esportatori possono conservare i loro frutti e attendere migliori condizioni di mercato o logistiche.
Il Cile esporta mele in 70 mercati diversi. Nella campagna 2020/21 il Cile ha inviato 74.348 tonnellate di mele in Colombia, pari all'11,5% delle esportazioni totali di mele. La Colombia è storicamente uno tra i principali mercati per le mele cilene e nella stagione 2021/22 (con dati aggiornati a marzo) tutto indica che rimarrà in questa posizione.
Gli Stati Uniti sono stati la seconda destinazione delle mele cilene nella stagione 2020/21, con l'acquisto di 60.496 tonnellate, pari al 9,4% delle esportazioni totali. L'India si è posizionata al terzo posto con la ricezione di 56.297 tonnellate, pari all'8,7% delle esportazioni, registrando una notevole crescita del 172,7% rispetto agli stessi mesi del 2019/20; tuttavia, nel primo trimestre del 2022 le spedizioni sarebbero diminuite dell'82,3%.
Cina: rese più basse, prezzi più alti
La nota regione cinese produttrice di mele LuoChuan, nello Shaanxi, sta affrontando un calo del 20-40% del raccolto di quest'anno, principalmente a causa delle cattive condizioni climatiche. Inoltre, la produzione sta gradualmente diminuendo, perché i coltivatori stanno sradicando i meli a favore di altre colture agricole. Anche altre grandi regioni cinesi produttrici di mele, come il Gansu e lo Shandong, prevedono un calo della produzione. L'industria delle mele di LuoChuan ha subito danni da grandine e gelo all'inizio della primavera.
A causa del calo della produzione, si prevede un aumento dei prezzi rispetto alla scorsa stagione. Secondo un commerciante regionale, i prezzi delle mele di LuoChuan sono attualmente più alti del 65% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Inoltre, la qualità e il sapore della produzione sono più elevati, poiché il numero ridotto di mele sugli alberi ha portato a una migliore distribuzione del nutrimento tra le mele rimaste.