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Christian Befve, Befve&Co:

Il settore francese degli asparagi unisce le forze per affrontare la crisi

La campagna 2022 si è conclusa tristemente per il settore francese degli asparagi. Non a causa di un eccesso di produzione, ma perché i volumi sono stati inferiori del 20% rispetto allo scorso anno. Le vendite di asparagi, soprattutto a metà e a fine stagione, semplicemente non sono andate bene, nonostante la loro buona qualità. Questa situazione ha messo in crisi l'intero settore, provocando un’interruzione della produzione, con una o due settimane di anticipo, e tonnellate di prodotti distrutti.

Di fronte a tale situazione allarmante, Christian Befve, esperto di asparagi di fama internazionale e direttore della Befve&Co, ha riunito il 1° luglio scorso a Bordeaux tutti gli operatori del settore per analizzare la situazione e trovare insieme le soluzioni per uscire dalla crisi.

"Avevo questa idea già da diversi anni. Ma, dopo la campagna di quest'anno, si è rivelata assolutamente necessaria. La campagna del prossimo anno non può essere come quella appena conclusa. Dobbiamo unire le forze: produttori indipendenti, cooperative, associazioni di produttori, commercianti e grossisti di ogni bacino produttivo e di tutti gli asparagi (verdi, bianchi, viola, convenzionali, certificati HEV, biologici e biodinamici). Dobbiamo analizzare il problema e adottare una visione comune per uscire da questa situazione di crisi. Perché è un problema nazionale che non riguarda solo la produzione".

Un incontro atteso
L'occasione di incontrarsi è stata molto apprezzata da tutti gli operatori del settore. "Alcuni produttori non ci hanno pensato due volte prima di fare il viaggio di andata e ritorno dall'Alsazia o dalla regione della Lorena. Erano presenti circa 60 persone e ho percepito un’energia positiva durante il meeting. Sono rimasto piacevolmente sorpreso di vedere che il meeting non è iniziato in un'atmosfera tesa, ma tutti avevano invece un approccio costruttivo. Questo dimostra che siamo tutti pronti a lavorare insieme per migliorare la campagna del prossimo anno".

Analisi della situazione
Si registra un livello inferiore di consumi che interessa attualmente l'intero settore ortofrutticolo, ma sono anche altri fattori a spiegare la deludente campagna degli asparagi. "Ogni anno, la campagna francese attraversa un periodo delicato quando arrivano sul mercato le origini belghe, tedesche e olandesi. E quest'anno questo periodo è stato particolarmente lungo e complicato ed è durato un mese, invece di una settimana. Inoltre, i prezzi sono stati decisamente bassi, nonostante la buona qualità degli asparagi: 1,40 euro sul mercato di Rungis, invece dei soliti 2 euro per i prodotti importati, e gli usuali 4,5 euro per gli asparagi francesi".

La seconda questione discussa durante il meeting, è stata la mancanza di organizzazione del settore e una comunicazione preventiva carente. "Abbiamo notato che nessuno si è occupato di comunicare l’arrivo dei primi asparagi. Anche i negozi hanno bisogno di tre settimane per organizzare la commercializzazione del prodotto. Dobbiamo anticipare e amplificare la comunicazione, sia con i supermercati che con i consumatori".

Creazione di un osservatorio per la previsione dei volumi europei
Il primo passo è stato quello di riunire tutto il settore francese. Christian Befve ora vuole rendere più agevole la comunicazione tra i diversi operatori, a livello europeo. Da qui la creazione di un osservatorio per la previsione dei volumi europei. "L'idea ha riscosso successo tra tutti gli operatori. È esattamente quello che ci manca in questo momento, per prevenire i problemi che potremmo incontrare durante la campagna. Lo scopo di questo osservatorio sarebbe quello di informare, ogni lunedì, sulle percentuali di produttività di ciascun Paese per le successive quattro settimane. Ad esempio, 100% quando la produttività raggiunge i 300 kg/ha/giorno e il 30% quando è di circa 100 kg/ha/giorno. I dati verrebbero forniti dai produttori rappresentativi della loro zona di produzione in Francia, Italia, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Inghilterra e Grecia. Se questo strumento fosse stato disponibile nella scorsa campagna, avremmo potuto prevenire la crisi, senza dover interrompere la produzione e distruggere tonnellate di prodotti".

Christian Befve ha già contattato tutti gli osservatori e intende realizzare questo osservatorio per la prossima stagione. Pertanto, cerca inizialmente dei partner per lo sviluppo di tale strumento e, in una seconda fase, dei partner finanziari.

Migliorare la comunicazione con la Grande distribuzione
Per migliorare la comunicazione con i retailer e il grande pubblico, Christian Befve ha anche pensato di sviluppare un bollettino per informare sulla specificità della produzione di ogni Paese. "Informazioni come le date della raccolta o il costo della manodopera, che varia da 13 euro/ora in Francia a 12 euro/ora in Germania e 7 euro/ora in Spagna o le misure sanitarie, il numero di chilometri necessari per il trasporto degli asparagi (per determinare la quantità di CO2 rilasciata in atmosfera), o anche il numero di prodotti fitosanitari autorizzati in ogni Paese. In Francia, ad esempio, si possono utilizzare 20 prodotti, contro i 22 dell'Italia, i 25 della Spagna, i 35 della Germania e i 38 degli Stati Uniti. Avere maggiore accesso a questo tipo di informazioni potrebbe aiutare a comprendere meglio le differenze di prezzo tra le diverse origini".

È l'inizio di qualcosa?
Questo incontro non è stato solo un primo passo, ma un vero "segnale di speranza" per una maggiore coesione del settore francese. "Le ripercussioni sono positive. Dopo questo meeting, alcune aziende si sono già attivate per affrontare la crisi. Sono stato anche contattato per organizzare un evento simile, ma su scala europea, alla Fiera dell'asparago a Karlsruhe, in Germania, il 23 e 24 novembre prossimo. Questo dimostra che c'è una reale necessità di organizzazione all'interno del settore".

Per maggiori informazioni:
Christian Befve
Christian Befve & Co
christian@befve.com  
www.befve.com

Data di pubblicazione: