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Il piano de The Kiwi Connection

Sviluppare il settore sudafricano dei kiwi

Nata lo scorso anno, la Kiwi Connection è un’azienda focalizzata esclusivamente sul settore del kiwi, dal materiale vegetale alla commercializzazione.

"Pensiamo di essere forti dal punto di vista tecnico e del commercio, ed è quello che offriamo agli agricoltori", afferma Roelof du Toit, direttore tecnico della The Kiwi Connection, che riunisce i coltivatori da Nelspruit, nella provincia di Mpumalanga, dove a metà febbraio è iniziata la stagione dei kiwi, fino al Capo Occidentale, dove la stagione si è conclusa a metà aprile.

Roelof du Toit, responsabile tecnico The Kiwi Connection, con Pieter Terblanche, coltivatore di kiwi a Waboomskraal, Capo Occidentale

"Ci sono grandi opportunità per esportare i kiwi, in particolare quelli di classe 1 - sottolinea Roelof - e prima i frutti sudafricani raggiungono il mercato, meglio è. Vediamo che non appena arrivano abbondanti volumi di kiwi della Nuova Zelanda, gli acquirenti iniziano a preoccuparsi. Dobbiamo creare continuità con i kiwi di buona qualità, per sviluppare la fiducia nei kiwi sudafricani".

Al momento, la Kiwi Connection è per metà di proprietà di Freshworld, con una quota del 50%, e l'altra metà della TopFruit, insieme alla quale stanno portando nel Paese molte nuove varietà di kiwi verdi, gialli e rossi e le stanno sperimentando in un processo che è destinato a durare per i prossimi 10-15 anni, al fine di ridurre i rischi per i coltivatori di kiwi.

"Ci siamo subito resi conto che i kiwi non sono come le altre materie prime, sono speciali in termini di produzione e commercializzazione. È sicuramente un prodotto di nicchia su cui ti devi concentrare al 100% e per questo motivo non diventerà uno dei prodotti di un paniere più ampio", spiega Roelof du Toit.

A destra: Il kiwi giallo Dori, una delle varietà gestite dalla The Kiwi Connection

La visione della The Kiwi Connection è che i coltivatori diventino azionisti alla pari dell'azienda, perché piantano ettari di determinate varietà, ma l’attenzione rimane sempre sulla produzione di frutti di classe 1, il che significa diradamento rigoroso e coltivazione dei giusti calibri, non copertura del suolo. Il mercato nazionale dei kiwi non è abbastanza grande da fornire uno sbocco per i frutti di classe 2.

"Puntiamo a fornire un servizio unico ai coltivatori e vogliamo massimizzare i loro profitti, sviluppando un'azienda che offra al mercato competenze tecniche di alto valore e qualità della frutta".

Roelof du Toit continua: "Quest'anno abbiamo esportato poco più di 300 tonnellate, circa il 50% dei volumi d’esportazione di kiwi gialli del settore, il che non è molto, ma l'anno prossimo ci sarà un forte aumento dei volumi, e questa crescita continuerà per i prossimi cinque anni".

I frutti sono stati inviati in Ue, sui mercati dell'Estremo Oriente come Hong Kong, Singapore, Malesia, a Dubai, e nei programmi di vendita al dettaglio del Regno Unito.

A causa dei problemi logistici, quest'anno il 50% della merce è stata spedita per via aerea e l’altra metà via mare, ma in futuro The Kiwi Connection spera di dare la priorità al trasporto marittimo, probabilmente aprendo la stagione con il trasporto aereo.

Per maggiori informazioni:
Roelof du Toit
The Kiwi Connection
roelofdt@kiwico.co.za

Data di pubblicazione: