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I consigli di un agronomo

Baulatura: meglio non sottovalutarla

Spesso si sottovaluta l'importanza della baulatura. Ci sono false leggende sull'inutilità di questa pratica colturale in un terreno fortemente drenato, prima di mettere a dimora un impianto arboreo. Molti, infatti, l'adottano soltanto in suoli tendenzialmente asfittici. La realtà è che, nella maggior parte dei casi, non si presta la giusta attenzione alle operazioni preliminari al trapianto, come appunto la realizzazione di baule o "letti di coltivazione rialzati".

Preparazione della baula o "letto di coltivazione rialzato"

Certo, avere un terreno non perfettamente pianeggiante rende le operazioni di gestione e di lavorazione più difficoltose, ma il letto di coltivazione rialzato potrebbe risultare davvero vantaggioso per molteplici aspetti.

Sulla vera utilità della baulatura, abbiamo chiesto un commento tecnico all'agronomo Vito Vitelli. "La realizzazione della baula è sempre fortemente consigliata, indipendentemente dalla tipologia di terreno. Se da una parte le foglie devono essere ben esposte per intercettare la luce, dall'altra, le radici, oltre all'acqua e agli elementi nutritivi, necessitano di ossigeno per esplicare le loro funzioni. Possiamo definire il letto di coltivazione rialzato il polmone delle radici: queste, disponendosi ad arco e seguendo la conformazione di questo rialzo, creano una maggior superficie di esposizione e di scambio diretto con l'aria atmosferica, scambio che in un terreno piano avviene molto più lentamente, per effetto anche di una maggiore tendenza di quest'ultimo a costiparsi su se stesso per effetto della gravità e dell'azione battente delle precipitazioni piovose".

Capillari superficiali sviluppati in una baula pronti ad intercettare le risorse (acqua e nutrienti) erogati dal gocciolatore.

"L'accentuazione della baula è data dalla tipologia di terreno. Un letto di coltivazione più accentuato, oltre allo scambio gassoso, favorisce lo smaltimento dell'acqua in eccesso, evitando così fenomeni di asfissia da ristagno. Se abbiamo delle falde freatiche superficiali e lavoriamo su terreni che soffrono di ristagni idrici, è preferibile una baula più alta. Se invece il terreno è di per se drenante o ciottoloso, il rialzo da realizzare potrà essere meno pronunciato".

Baulatura molto pronunciata

"La baula consente di velocizzare l'asciugatura e il riscaldamento del terreno nei periodi primaverili. L'attività di ripresa vegetativa dipende molto dalla temperatura del suolo. Con la baulatura si riesce ad anticipare l'avvio della ripresa vegetativa anche di 10-15 giorni. Un terreno riscaldato rappresenta un pro anche nei mesi freddi, perché le radici continuano a crescere e svolgere la loro attività esplorativa, soprattutto nelle specie sempreverdi come gli agrumi, persino nel tardo autunno".

"Da preferire è sicuramente la baulatura a doppio piano inclinato, poiché consente di gestire con maggiore praticità e semplicità la trinciatura e il controllo delle malerbe con mezzi meccanici".

Baulatura doppio piano inclinato

"La baulatura, abbinata ad un sistema di irrigazione a microportata, risulta ideale per consentire lo sviluppo della pianta anche quando si utilizzano acque di irrigazione di scarsa qualità a elevata salinità (conducibilità - EC). In questi casi si verifica un affioramento di sale per effetto della risalita capillare dell'acqua. È opportuno precisare però che in queste condizioni, in seguito alle precipitazioni piovose, i sali vengono riportati in profondità, dissalando così le porzioni più superficiali del rialzo, dove appunto è concentrata la maggior parte del capillizio radicale. In un terreno in piano, privo di baulatura, in seguito alle precipitazioni, il sale, per lisciviazione, si andrebbe a depositare negli strati più esplorati dalle radici con conseguenze letali per la pianta.

Per maggiori informazioni:
Vito Vitelli - dott. agronomo
+39 339 2511629
vitovitelli.blog.com
AgronomoVitoVitelli/Facebook.com