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Per le castagne fase di consumi a rilento

"Siamo ormai agli sgoccioli della campagna castagne, e tutto sommato è andata bene. Nel mese di dicembre stiamo lavorando con castagne di alta qualità, i prezzi sono elevati, ma i consumi procedono a rilento, nonostante le festività natalizie in vista". A spiegarlo è Angelo Amore di Coop La Conca di Conca Della Campania (Caserta). 

"In generale - continua - i volumi produttivi per tutti gli areali significativi per la castanicoltura italiana non sono stati elevati; per quanto riguarda la nostra azienda, abbiamo prodotto circa il 50% in meno rispetto all'anno scorso. Mancando il prodotto, possiamo dire di aver lavorato il 60% della merce, rispetto a un'annata normale. Di contro, le quotazioni sono aumentate di circa il 30% rispetto alle annate precedenti". 

L'esperto precisa: "Attualmente, i consumi non sono interessanti e si lavora a lento ritmo. Centro e sud Italia stanno consumando ancora castagne fresche rispetto al nord, anche se in piccoli quantitativi. Fortunatamente, al centro sud le cosiddette castagne del prete riscuotono un certo interesse, mentre al nord e dalla Toscana in su è molto apprezzata la farina di castagne".

Angelo Amore pone però l'accento sul fatto che questa campagna castagne non è stata poi tanto rosea, bensì accompagnata da una serie di luci e ombre.

"L'areale di Roccamonfina, noto per la sua precocità produttiva per le castagne, per una serie di concause ha registrato una produzione ridotta. Le elevate temperature hanno comportato problemi in fase d'impollinazione e allegagione, poi in virtù dell'eccessiva siccità registratasi da maggio a ottobre, si è avuta una cascola precoce dei ricci. La campagna è partita in ritardo, con poco prodotto disponibile, con piccole pezzature e ingenti attacchi di cydia. Tant'è vero che, fino ai primi di ottobre, c'è stata una scarsa disponibilità di prodotto, ma con una domanda che superava l'offerta".

"Il ritardo dell'inizio della campagna castagne non ha interessato solamente gli areali italiani, ma anche diverse zone d'Europa. A ottobre, infatti, si è consumato solo prodotto italiano sul mercato nazionale, risentendo meno della competizione da parte di Spagna, Portogallo e di altri paesi", conclude.