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Divieto sugli imballaggi in plastica: Interfel chiede un’armonizzazione normativa a livello europeo e settoriale

Il settore dell'ortofrutta è molto impegnato nella vendita all'ingrosso, ed è molto attivo nella ricerca di alternative agli imballaggi in plastica per il confezionamento dei prodotti. Tuttavia, dopo l'analisi del decreto francese (in vigore dal primo gennaio 2022) relativo al divieto sugli imballaggi in plastica per l’ortofrutta fresca di peso inferiore a 1,5 kg, lnterfel, l'associazione interprofessionale che rappresenta il settore ortofrutticolo francese, denuncia un provvedimento poco realistico e di difficile applicazione per tutti i prodotti interessati, entro il termine imposto.

L’applicazione della normativa, il 1° gennaio 2022, sarà sia un grave rischio economico per molti operatori del settore, sia un rischio per il mantenimento del consumo e della tracciabilità di numerosi prodotti ortofrutticoli freschi.

▪ In un contesto di forte carenza e di aumento del costo dei materiali per il confezionamento, ciò comporterà, per i prodotti per i quali potrebbe esserci un'alternativa, maggiori costi derivanti dall'implementazione delle alternative attualmente disponibili;

▪ La questione dell'armonizzazione delle norme comunitarie: permangono molte incertezze giuridiche sull'applicazione di testi o adesivi sulle confezioni. Pertanto, prima di qualsiasi applicazione sul territorio nazionale, il settore chiede l'armonizzazione di tali norme a livello comunitario;

▪ Mentre agli altri settori è consentito utilizzare imballaggi riciclabili, perché escludere il settore ortofrutticolo fresco?

Interfel presenterà, a diversi livelli, valutazioni di esperti e azioni legali per chiarire e garantire le procedure a tutti i professionisti. Inoltre, Interfel attuerà diverse azioni per garantire che tale divieto non ostacoli l'informazione e la tracciabilità dei prodotti per i consumatori.

Infine, l’associazione interprofessionale farà in modo di avere la capacità collettiva, in questo contesto, per sviluppare il consumo, ponendo all'attenzione un eventuale problema di salute pubblica e le informazioni sugli sviluppi per la frutta e la verdura fresca.

Ancora una volta, Interfel si rammarica che la decisione di varare una legge settoriale sia stata presa senza previa consultazione con il settore professionale, e che il discorso sui mancati recepimenti francesi venga nuovamente violato, stabilendo una posizione esclusivamente francese.

Un'azione di “pura comunicazione politica”, che si applica arbitrariamente, per lo più a un settore le cui vendite sono per la maggior parte di prodotto sfuso (oltre il 65%) e che rappresentano solo l'1,5% degli imballaggi in plastica per alimenti.

Per maggiori informazioni: interfel.com

Data di pubblicazione: