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L'economista agroalimentare Gianluca Bagnara nel braccio operativo della FAO

E' italiano il nuovo vicepresidente della Rete Internazionale per la Biodiversità del Suolo

Oltre 400 ricercatori ed esperti da tutto il mondo hanno eletto i vertici della Rete Internazionale per la Biodiversità del Suolo (International Network on Soil Biodiversity – Netsob), braccio operativo scientifico dell'Osservatorio Internazionale sulla Biodiversità dei Suoli (Glosob) della FAO. Nuovo presidente è l'olandese Peter de Ruiter, vice presidente l'italiano Gian Luca Bagnara.

L'istituzione del Global Soil Biodiversity Observatory (Glosob) è una risposta operativa della FAO per migliorare le conoscenze e per monitorare l'impatto delle attività umane sulla biodiversità del suolo e sui servizi ecosistemici che il suolo fornisce. Il Glosob ha poi l'obiettivo fornire un quadro per lo sviluppo di politiche, la promozione di buone pratiche per la biodiversità e il mantenimento della salute del suolo. Inoltre, contribuirà all'inclusione della biodiversità del suolo nelle valutazioni economiche e politiche.

Il Glosob opererà attraverso il proprio braccio tecnico-scientifico, cioè l'International Network on Soil Biodiversity, che fornirà le competenze necessarie e garantirà che il Glosob si basi sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili. Gian Luca Bagnara, quale vicepresidente, coordinerà il gruppo di lavoro sulla valutazione economica.

Anche la Commissione Europea ha aderito all'Osservatorio della FAO. Il Netsob supporterà perciò anche l'implementazione della nuova Comunicazione della Commissione Europea "Strategia del suolo per il 2030" che sarà parte integrante dell'attuazione del Green Deal europeo. La strategia definisce misure per proteggere e ripristinare i suoli e garantire che siano utilizzati in modo sostenibile. L'obiettivo principale è far sì che, entro il 2050, tutti gli Stati membri della comunità europea evitino di consumare suolo (zero net land take) e facciano in modo di avere i propri suoli "sani" attraverso azioni concrete, molte delle quali dovranno essere attuate già entro il 2030. Tale strategia sarà attuata con una nuova direttiva comunitaria sulla salute dei suoli, da approvare entro il 2023: dovrà così garantire, attraverso la tutela dei suoli, un alto livello di protezione dell'ambiente e di salvaguardia della salute delle popolazioni, partendo dal principio che suoli sani producono cibi sani.