Ieri, 9 dicembre 2021, nell'areale del Basso Volturno, nei comuni di Mondragone, Falciano del Massico, Carinola, Francolise, Sparanise, Demanio di Calvi si è registrata l'esondazione del fiume Savone–Lanzi, che ha allagato numerosi campi coltivati e ha creato non pochi problemi agli abitanti dei luoghi investiti dalla piena.
Pasquale Francesco Galdieri, imprenditore agricolo nonché assessore all'agricoltura e all'urbanistica del comune di Carinola, racconta l'accaduto dicendo: "Quello di ieri non è stato un caso sporadico, anzi. Negli ultimi tempi, si verificano con maggiore frequenza fenomeni di elevata piovosità, e l'esondazione del Savone è diventata la norma. Le motivazioni sono molteplici: andrebbe rivisto l'intero sistema di regimentazione delle acque piovane, ma per attuarlo passerebbero anni; inoltre, le sezioni dei fiumi non sono sufficienti a smaltire le bombe d'acqua che si stanno verificando negli ultimi tempi. Altro fattore non trascurabile è la scarsa o mancata manutenzione degli argini e dei canali, un'azione che andrebbe attuata nell'immediato, per risolvere il problema degli allagamenti. Tra le tante concause, emergono anche gli errori commessi da parte delle ditte che stanno realizzando gli impianti di depurazione per la bandiera blu. E, infine, gli impianti serricoli della zona non sono dotati di bacini di raccolta per le acque piovane".
E' stato sentito anche Antonio Agizza, dell'azienda Agizza Ciro, per comprendere gli effetti di questa esondazione sulle coltivazioni. "Molti appezzamenti e impianti serricoli sono stati completamente allagati. I danni interesseranno soprattutto le colture in atto, come gli ortaggi invernali e le coltivazioni precoci di fagiolino sotto serra. A questo si aggiunge la difficoltà di poter raccogliere i prodotti ormai pronti, a causa dell'impossibilità di accedere ai campi, poiché allagati. Di sicuro, a causa delle condizioni climatiche avverse che si stanno protraendo da quasi un mese, avremo problemi con i cavolfiori medio tardivi. E si intravedono all'orizzonte difficoltà pure nelle semine delle colture primaverili, qualora le condizioni climatiche non migliorassero".