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Op Mita cresce con il lavoro specializzato su finocchio e pomodoro da industria

A neanche un anno dalla sua nascita, la crescita registrata da Op Mita è esponenziale. "Il bilancio del 2021 è positivo - dichiara Luigi Nelli Tagliafierro, presidente dell'organizzazione di produttori - con l'incremento della base sociale (+10%) e una crescita consistente in termini di volumi per il finocchio (+40%), grazie al potenziamento delle linee di lavorazione. Infatti, ogni giorno movimentiamo 70 tonnellate di finocchio già pulito, da destinare ai mercati. Mentre per quanto riguarda il pomodoro da industria, i quantitativi sono stabili da circa 10 anni".

"La crescita riguarda anche il bacino dei clienti, con cui abbiamo instaurato nuovi rapporti commerciali, consolidando anche le collaborazioni con quelli storici, a seguito del potenziamento del magazzino di lavorazione, e a un packaging innovativo dei prodotti". E' quanto sostiene Michele Tagliaferro, direttore commerciale di Op Mita.

Op Mita fa dell'innovazione in agricoltura e in magazzino un punto strategico per creare un sistema a filiera corta, con l'obiettivo di risultare più performanti sui mercati, che sono in continuo cambiamento ed evoluzione, e chiedono costantemente qualità.

"Quotidianamente, tutti i dipendenti e i soci dell'Op lavorano per raggiungere gli obiettivi prefissati: aggregazione per ottimizzare i processi produttivi e collaborazione per essere più competitivi sui mercati, per non svendere il prodotto, oltre a garantire un prodotto di qualità ai mercati. I nostri soci e i nostri dipendenti sono i nostri eroi - spiega Luigi Nelli Tagliafierro - ed è grazie a loro se possiamo continuare a crescere. Bisogna fare squadra per abbattere i costi e costituire massa critica per fronteggiare le sfide di mercato. Per noi, la cura del socio è fondamentale: vogliamo garantirgli la continuità nel conferire la materia prima, senza svilire il prodotto".

Sul fronte del pomodoro da industria: "Gli investimenti effettuati negli anni sul fronte della logistica e delle macchine per la raccolta (come ad esempio l'apripista) - continua il presidente - ci hanno permesso di raccogliere prodotto da tutti gli appezzamenti coltivati, in un'annata un po' anomala come questa appena conclusa. Ciò ha fatto pervenire ulteriori adesioni alla nostra organizzazione, da parte di altri produttori. Mi hanno riconosciuto di aver fatto qualcosa di eccezionale, per questa campagna del pomodoro da industria, ma secondo la mia visione non abbiamo fatto nulla di straordinario, anzi: si può sempre migliorare. Inoltre, per il futuro, per rispondere alle richieste pervenuteci da parte degli industriali, produrremo maggiori quantitativi di datterino".

Le produzioni di finocchio, con una movimentazione di circa 70 tonnellate al giorno, oltre a quelle di pomodoro da industria, costituiscono il core business di Op Mita, anche se l'organizzazione vanta un'ampia offerta ortofrutticola. L'Op ha siglato collaborazioni con la Gdo italiana e estera e oggi destina il 30% del prodotto aziendale ai mercati esteri, con il Nord Europa come destinazione che consente di ottenere le maggiori soddisfazioni.

Il rispetto della natura sta molto a cuore, a Op Mita: è perciò che la cooperativa predilige una gestione sostenibile e razionale degli input di produzione. Allo stesso modo, anche i partner aziendali devono abbracciare questa visione dell'agricoltura.

La coltivazione avviene seguendo il disciplinare di produzione integrata, prediligendo l'impiego degli insetti utili e applicando le tecnologie dell'agricoltura 4.0: ad esempio sonde, sensori e mediante l'uso del telerilevamento, grazie alla consulenza tecnica dello Studio Di Cataldo di Foggia. Ciò permette di ridurre l'impatto ambientale delle produzioni, migliorare le rese e la qualità produttiva, in nome della salubrità tanto ricercata dal consumatore.

"Pioniere dell'agricoltura 4.0, Op Mita attraverso tecnologie di ultima generazione monitora costantemente le produzioni di tutti i soci in campo e applica i dettami dell'agricoltura di precisione per abbattere i costi di produzione". E' quanto afferma Michele Di Cataldo, agronomo di Op Mita.

"Attualmente - continua Di Cataldo - stiamo sperimentando un nuovo sensore del terreno per rilevare la disponibilità idrica nel suolo, al fine di gestire al meglio gli interventi irrigui per le future annate "anomale". Inoltre, stiamo implementando molteplici sensori di campo per prevedere, con dati misurabili, gli scenari futuri".

"Infine, è in fase di standardizzazione il disciplinare di produzione a residuo zero e bio per quanto riguarda il finocchio. Tra l'altro, stiamo instaurando convenzioni con varie Università, per poter studiare come si possano trasformare gli scarti della lavorazione dei prodotti vegetali in risorsa, favorendo l'economia circolare. Per il futuro, stiamo lavorando a imballaggi più ecosostenibili, riducendo l'uso di plastica. Stiamo anche testando nuove cultivar di pomodoro, con l'intento di massimizzare la resa del prodotto industriale".

Per maggiori informazioni:

MITA
Sede Legale:
Strada Statale Adriatica km 4 snc
71122 Foggia Italia

Sede Operativa
Via Ingegno
Area PIP Z.I. Lotto 41
84087 Sarno (SA) Italia
+39 081 865 2982
[email protected]
www.mitaortofrutta.it