Il maltempo che ha flagellato gran parte della Sicilia non ha risparmiato le campagne e l'agricoltura.
Arancio spezzato dalle furie del fiume S. Leonardo, Lentini
Al momento in cui scriviamo, i maggiori danni vengono segnalati nell'areale di Licata (AG) che, assieme a Lentini (SR) e Gela (CL), sembrano riportare un bilancio, sebbene provvisorio, abbastanza nefasto.
D'altra parte, le condizioni meteo hanno fatto registrare un mix tra piogge torrenziali, diversi uragani (anche contemporaneamente) e grandine. Anche la serricoltura ragusana è stata colpita; in alcune serre, i chicchi di grandine hanno bucato la plastica di copertura.
Serra alluvionata
Peggio ancora i danni causati dalla furia delle acque, laddove hanno divelto i laterali delle serre, invadendo le colture assieme alla grandine e compromettendo l'integrità delle piante.
Serra allagata da acqua e grandine. Macconi/Acate (RG)
A essere maggiormente penalizzate, ovviamente, sono state le colture in pieno campo.
"E' inutile parlare delle piogge, che in questo periodo sono quasi la norma - ha commentato Ignazio Russo, agrumicoltore - ma ci fa rabbia subire anche il danno dovuto alla assoluta negligenza da parte di chi sarebbe preposto alla pulizia dei fiumi e dei canali. I corsi d'acqua non dragati, pieni di canne e detriti, alle prime piogge regolarmente rompono gli argini, causando danni incalcolabili alle strutture e alla produzione. Ma chi paga tutto questo? I produttori sono stanchi di dover sostenere costi per danni causati senza averne alcuna colpa". Il riferimento di Russo va in particolare al Fiume San Leonardo di Lentini e al Fiume Mammaiabica di Siracusa.
Serre allagate
La grandine ha letteralmente falcidiato le piante nei carciofeti della Piana di Gela, distruggendo decine di ettari di orticole che erano pronte alla raccolta, con danni incalcolabili per le aziende. Una di queste è l'azienda Golden Fruit di Giuseppe Scudera.
Tunnel sott'acqua a Licata
Non è andata meglio, come già accennato, neanche a Licata, dove si sono visti nella zona portuale almeno due uragani contemporaneamente, uno dei quali si è abbattuto sulla struttura marittima. Ingenti i danni anche nelle campagne, con lo straripamento del Fiume Salso che ha allagato carciofeti, serre e tunnel.
Carciofeto crivellato nella Piana di Gela
La conta dei danni inizierà appena le acque si ritireranno, laddove ancora persistono gli allagamenti. La vera entità delle perdite si mostrerà solo tra alcune settimane, ma tra alberi di frutta e agrumi spezzati dal vento, orticole crivellate dalla grandine e asfissia radicale degli impianti alluvionati, che si verificherà nei prossimi giorni, è facile intuire un disastro che metterà in ginocchio moltissime aziende.
Carciofeto crivellato nella Piana di Gela
Dopo la marginalità geografica, la precarietà delle infrastrutture, l'elevato costo del credito bancario (rispetto ad altre parti del Paese), la mancanza strutturale di acqua irrigua consortile, l'annoso problema della siccità rurale, adesso la Sicilia si ritrova un nuovo grande problema: gli uragani frequenti! Quel che certo, è che i cambiamenti climatici impongono un cambio di passo nel modo in cui stiamo vivendo su questo pianeta.