Parafrasando il titolo del celebre film "Salvate il soldato Ryan" un folto gruppo di pericoltori di Emilia Romagna, Veneto e Lombardia lancia il grido d'allarme "Salvate il pericoltore Ryan". "Troppo spesso sentiamo che occorre salvare le pere - dice il referente Luigi Golinelli - ma chi pensa a salvare noi pericoltori?"
L'incontro del 25 ottobre a Mirandola (Modena)
Lunedì 25 ottobre 2021 a Mirandola (Modena) si sono trovati quasi in 300 a un convegno organizzato per sensibilizzare il mondo politico e associazionistico. Golinelli, agronomo e coltivatore di 50 ettari di pere, ha le idee ben chiare su come procedere. "Prima di tutto, non siamo un sindacato e non vogliamo sostituirci a nessuno. Siamo imprenditori, operatori del comparto pere che, tramite un gruppo costantemente in contatto, ci scambiamo informazioni di tipo tecnico ed economico-commerciale".
A questo gruppo, inizialmente denominato "Pere a 2 euro", fanno capo 257 operatori della filiera, per un totale di circa 5000 ettari di pero e 450 milioni di euro di indotto.
"Però conosciamo bene il nostro lavoro e lo vogliamo comunicare al mondo politico e alle associazioni di categoria, perché pochi hanno capito la reale situazione che stiamo vivendo. Certi colleghi hanno perso l'80 - 90% del fatturato, mentre le spese sono aumentate".
All'incontro di tre giorni fa si è parlato di interventi immediati per evitare la chiusura delle aziende, e poi di investimenti in ricerca per far sopravvivere la produzione al ritorno di certe malattie come la Valsa e l'Alternaria; senza dimenticare la cimice asiatica, sempre presente come uno spettro dietro ogni palo dell'impianto antigrandine.
"Siamo un gruppo di disperati - dice con un sorriso amaro Golinelli - ma non rassegnati. Faremo di tutto per sopravvivere, perché se le nostre aziende restano aperte portano benessere a tutto quel mondo produttivo che ruota attorno al nostro lavoro".