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Valutazione agronomica e sensoriale per uve italiane

Nei giorni scorsi, presso il Centro di Ricerca CRSFA Basile Caramia, è stata dedicata una giornata alla degustazione delle uve apirene delle selezioni tardive costituite dalla Rete IVC (Italian Variety Club) nel quinquennio 2016-2020.

Uva sottoposta a valutazione

Nella presentazione è stata data preferenza alle uve rosse, una colorazione che sembra conquistare ogni anno una nuova fetta di consumatori. Ben 9 le selezioni rosse, 3 le selezioni a bacca bianca, 4 a bacca nera e 4 aromatiche, per un totale di 20 totali, tra cui, nascoste in anonimato, 2 importanti e diffuse varietà commerciali di confronto. Tre i diversi parametri di valutazione (aspetto del grappolo, consistenza e sapore) e un giudizio complessivo per ciascuna selezione.

Altre varietà di uve sottoposte a valutazione

Quella pugliese è la sesta mostra pomologica della Rete IVC nel triennio 2019-2021 e l'appuntamento è divenuto ormai un importante momento di scambio per gli operatori del settore e per i tecnici impegnati nel breeding dell'uva da tavola, nonché una occasione per consentire agli stessi soci della Rete di partecipare attivamente alle scelte del settore.

Un momento durante l'attività di valutazione delle varietà

I dati delle valutazioni, raccolti in un database e posti a confronto con i rilievi di campo sulle principali caratteristiche agronomiche e produttive, consentono di individuare le migliori selezioni dei campi di prima valutazione per effettuare la prima moltiplicazione e il trasferimento in vigneti di seconda valutazione, in condizioni simili a quelle commerciali.

Sopra: attraverso la compilazione di schede sensoriali è stato possibile formulare un giudizio complessivo per ciascuna selezione

Con questa procedura, sono state finora selezionate (e tutelate attraverso analisi del DNA) 70 diverse future probabili nuove selezioni sulle quali concentrare ulteriori sforzi di puntuale e corretta valutazione nei prossimi anni, anche attraverso la sperimentazione in piccole parcelle di campo, l'utilizzo di tecniche agronomiche differenti e la frigoconservazione. Tra queste, presenti anche 7 selezioni avviate alla registrazione presso l'ufficio varietale europeo (CPVO) e quindi destinate presto, in osservanza alla legge e ai decreti relativi alla registrazione delle varietà e alle prime moltiplicazioni in condizioni di sanità, a essere coltivate sul territorio.

Carlo Fideghelli, presidente del Comitato Tecnico Scientifico e Nicola Borracci, presidente della Rete Nicola Borracci

Procedono nel frattempo le attività di selezione in campo per individuare altre selezioni interessanti, tra i 20.000 semenzali di prima valutazione derivanti da 200 differenti combinazioni di incrocio; da quest'anno, sono in valutazione anche le progenie di incroci per la resistenza a malattie crittogamiche (oidio e peronospora) eseguiti utilizzando germoplasma concesso da Istituzioni di Ricerca estere e mirati all'ottenimento di uve di qualità adatte a protocolli di coltivazione biologica e integrata.

Nicola Giuliano, dell'azienda Pugliafruit Srl

La parte tecnica è stata illustrata da Carlo Fideghelli, presidente del Comitato Tecnico Scientifico, la parte gestionale dal presidente della Rete Nicola Borracci. Sono altresì intervenuti Luigi Catalano e Pierfederico La Notte, componenti del CTS, Costantino Pirolo, direttore della Rete e in rappresentanza dei soci, il produttore Nicola Giuliano.