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Il punto di vista di un grossista del nord d'Italia

Per i carciofi un avvio promettente

Da metà ottobre è cominciata la campagna dei carciofi presso un grossista che possiede uno stand al mercato all'ingrosso CAAR di Rimini. Un articolo che, a detta del titolare, è sempre molto richiesto dalla sua clientela, costituita per lo più da negozianti e ambulanti. Anche alcuni ristoranti di alto livello preferiscono il prodotto fresco, mentre altri si accontentano del surgelato.

"Da circa una settimana - esordisce Tazio Zavaglia - abbiamo iniziato a scaricare i carciofi dalla Sardegna. I primi prezzi si sono attestati a 0,80 euro a capolino e direi che sono soddisfacenti sia per il produttore, sia per chi acquista da noi".

Foto d'archivio

Il grossista sottolinea quanto sia delicato il ruolo della sua categoria. "Siamo nel mezzo fra fornitori e acquirenti. Dobbiamo stare sempre in equilibrio, affinché il produttore riceva il giusto per continuare ad investire, e il compratore abbia un margine corretto per poi rivendere al consumatore a un prezzo abbordabile. A volte dobbiamo far capire, all'uno e all'altro, che tutti vorremmo ottenere sempre il massimo, ma serve un equilibrio che soddisfi tutti".

I primi carciofi acquistati dalla Sardegna sono stati venduti facilmente, in quanto "io chiedo solo merce di prima qualità. Si potrebbe avere anche un prodotto di seconda categoria, più economico, ma non è quello che la mia clientela richiede".

Da oggi, inoltre, il grossista inizierà a scaricare anche i carciofi violetti provenienti dalla Puglia, che avranno, probabilmente, un prezzo leggermente superiore. "Il carciofo è sempre apprezzato, perché il consumatore lo usa anche come piatto principale, magari accompagnato da un contorno di altre verdure come le patate. La richiesta è in genere sostenuta: non abbiamo mai avuto problemi a vendere con continuità, sempre nell'ottica di offrire un buon prodotto a un prezzo corretto per tutta la filiera".

Negli scorsi anni, quando il mercato andava assestandosi e le quantità erano in aumento, i prezzi per la prima qualità si assestavano attorno a 60-70 cents a pezzo. "Come azienda, noi ci riforniamo da produttori consolidati, che lavorano con noi da 20-25 anni. Non riuscirei mai a cambiare fornitore giorno per giorno, a caccia del prezzo più basso. Per potere garantire qualità e omogeneità, nonché un prezzo stabile, credo che sia indispensabile avere una rete di fornitori consolidata".