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Il commento del presidente dopo la trasmissione televisiva Mi Manda Rai Tre

Ortofrutta Italia: solo l'aggregazione potrà rendere virtuosa l'intera filiera

Il neo presidente di Ortofrutta Italia, Massimiliano Del Core, dopo essere intervenuto lo scorso sabato durante la trasmissione televisiva Mi Manda Rai Tre, ha voluto ribadire a FreshPlaza il contenuto del suo intervento e il messaggio che ha voluto far passare, in risposta a quanto mostrato dai servizi andati in onda.

Il programma TV, infatti, sembra volesse puntare il dito contro alcuni degli attori del comparto, colpevoli di distorcere meccanismi e dinamiche della formazione del prezzo che, a detta della trasmissione, appaiono poco trasparenti a causa degli squilibri tra poteri della filiera ortofrutticola.

Trasmissione televisiva Mi Manda Rai Tre

"Nel nostro settore non c'è speculazione né volontà di imporre un cartello, ma solo uno squilibrio nella distribuzione del valore, dovuto alla frammentazione dei diversi segmenti produttivi (produzione/lavorazione/confezionamento/ logistica/GDO) e all'assenza di programmazione da parte dagli operatori. Questa distorsione della filiera deve essere corretta e aggiustata a favore di tutti quelli che vi partecipano, dal produttore al consumatore. Il lavoro di Ortofrutta Italia è proprio quello di far dialogare al meglio la parte produttiva con quella distributiva".

"E' necessario incentivare e creare tutti i presupposti per l'aggregazione - continua Del Core - Le O.P. (Organizzazioni di Produttori), ad esempio, sono degli strumenti importanti per coinvolgere tutte le parti, poiché da un lato sono capaci di accorpare grandi quantità di ortofrutta e trovare la giusta remunerazione per gli associati; dall'altra, sono in grado di programmare e garantire forniture continue e di qualità alle catene. In Italia, a tale riguardo, ci sono esempi virtuosi: quasi il 50% della produzione passa tramite Op, ma non è ancora sufficiente per un comparto che vale circa 15 miliardi di euro. Durante la trasmissione televisiva alla quale ho preso parte, abbiamo visto dei servizi di alcuni coltivatori che denunciano prezzi molto bassi. Questi imprenditori, seppur svolgono egregiamente il loro lavoro, hanno poche possibilità di dialogare direttamente con la GDO, canale tramite il quale transita più del 70% delle vendite di Ortofrutta in Italia. Se si è un piccolo produttore e non si hanno grandi volumi per effettuare i programmi che la distribuzione moderna richiede, sarà difficile ottenere prezzi soddisfacenti".

Massimiliano Del core e il giornalista Federico Ruffo 

"Per quanto riguarda invece la formazione del prezzo lungo la filiera, dobbiamo tenere conto dei costi sia dei rischi che ciascun anello porta con sé sia delle quantità di prodotto in offerta. Tutti i segmenti sostengono dei costi, ma dobbiamo fare in modo che sia migliorato l'equilibrio e la trasparenza tra tutti i passaggi. A tal fine, sarà molto importante l'applicazione e il rispetto della normativa contro le pratiche sleali nella filiera agroalimentare, sulla necessità della quale convergono mondo produttivo e mondo distribuivo nazionale".

"Quando notiamo sui bancali dei supermercati delle promozioni sotto costo, che sviliscono il valore del prodotto e la dignità del lavoro della filiera, dobbiamo agire insieme per evitare che questo avvenga a scapito solo della parte debole della catena, l'agricoltore. Ma dobbiamo anche considerare che le insegne della Gdo possono talvolta decidere di adottare delle strategie di marketing e di fidelizzazione: l'ortofrutta, infatti, è la referenza che più attira il cliente all'interno del supermercato. L'importante, allora, per la forza del comparto, è che il rischio sia distribuito equamente all'interno della filiera, attraverso dialogo, programmazione, aggregazione e promozione".