"La politica europea del Farm to Fork potrebbe portare a un calo delle rese del 7% e a un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari del 17%. E' solo uno scenario, un'ipotesi, ma che va tenuta in considerazione". Lo ha affermato il professor Angelo Frascarelli, intervenuto lunedì 11 ottobre a al convegno Assosementi.
"Il Farm to Fork ha un obiettivo decennale con metà al 2030. Entro questa data, si dovrebbe diminuire il 50% degli attuali agrofarmaci e il 20% dei fertilizzanti. Ma, allo tesso tempo, la ricerca dovrebbe andare avanti per supplire a queste mancanze".
Frascarelli ha fatto capire che il processo è irreversibile e il mondo agricolo deve modernizzarsi, fare un ulteriore salto di qualità. "Tutto si fonda sulla ricerca. Fra 10 anni non avremo più gli attuali agrofarmaci, ma nuove molecole. La robotica sarà preponderante: lo vediamo già oggi, che sta facendo passi da gigante. e la genetica sarà alla base di una rivoluzione verde che vuole la limitazione massima dell'uso della chimica".
Più resistenze alle malattie, più tecnologie, molecole più rispettose dell'ambiente: questo è quanto aspettarsi per i prossimi 10 anni.
"I consumatori dei paesi occidentali chiedono sempre maggiore sicurezza alimentare ,e questo è un punto fermo. Ma per giungere a soddisfarli servono finanziamenti pubblici alla ricerca, contributi all'innovazione, sostegno agli investimenti dei produttori. I prodotti agricoli costeranno di più al consumatore, perché se si vuole alzare l'asticella occorre poi ripagare chi ha investito per giungere a soddisfare certe richieste".